L’Italia decolla nel cielo di Roma. È subito show azzurro: 3-0 alla Turchia (mai successo nella nostra storia di debuttare all’Europeo con un tris), senza mai togliere il piede dall’acceleratore, anche se i gol sono arrivati nella ripresa. Pazienza, gestione e maturità: prestazione a senso unico. La serie di risultati utili di Mancini adesso è arrivata a 28, meno 2 da Pozzo che arrivò a 30. E da 875 minuti non prende reti.
Come scrive il Messaggero, la fase di studio dell’Italia dura meno di un quarto d’ora. La Turchia, con l’annunciato 4-1-4-1 alza presto il muro, sul quale comincia a battere l’onda azzurra. A sinistra spinge Spinazzola, che quando attacca si fa sentire. Cross e tocco di mano di Celik. Il braccio, però, è attaccato al corpo. Makkelie fa giocare. Sulla fascia sinistra cresce l’intensità. Si sposta da quel lato Berardi. Insigne gli chiede la sponda e riceve il pallone più invitante. Il destro a giro si spegne a lato. È l’occasione migliore del 1° tempo.
Nella ripresa il vantaggio azzurro: Locatelli in profondità per Berardi, destro da posizione decentrata e autorete di Demiral colpito al petto. Poi il raddoppio Pennellata per mandare al tiro ancora Spinazzola, Cakir si distende e devia, Immobile apre il piatto e chiude il match: 14° gol azzurro. Chiude il match Insigne e la difesa della Turchia, la migliore delle qualificazioni, crolla.
