IL MESSAGGERO (U. TRANI) – Il Presidente, come lo chiamano a Trigoria per i suoi discorsi motivazionali, è entrato nel mondiale con il piede sinistro e quindi nello stesso modo con cui si è ripresentato, il 20 agosto scorso a Bergamo, in serie A, dopo i 7 anni passati in Premier con il City. Kolarov ha messo subito il suo timbro contro il Costa Rica, telecomandando da 27 metri quel mancino per superare la barriera e beffare Acosta: 0-1, alla Samara Arena. Identico risultato di 10 mesi fa, allo stadio Atleti Azzurri d’Italia, Sempre punizione vincen- te. Di classe per la Serbia. D’astuzia per la Roma. La rete contro l’Atalanta, facendo passare la palla sotto le gambe degli avversari e piazzandola rasoterra accanto al palo più lontano per Berisha.
ALTO PROFILO – L’esecuzione, qualunque essa sia, inquadra il professionista. Che con la Serbia ha studiato dal suo idolo Mihajlovic e che con il City si è perfezionato accanto ai maestri Mancini e Platt (circa il 40 per cento dei suoi 52 gol li ha realizzati su punizione). E che, calibrando l’alimentazione e la muscolatura, dà più ga- ranzie di quei giovani che spesso in campo hanno la lingua di fuori. Stacanovista al momento giusto. Aleksandar, classe ‘85 (33 anni a novembre), è arrivato in Russia conquasi 5000 (4929) minuti stagiona- li nelle gambe (con i recuperi li ha superati): 4141 per le 47 partite giocate in giallorosso (34 da titolare in A, su 38, e 1 entrando dalla panchina; 12 su 12, senza mai essere sostituito, in Champions) e 783 per le 9 in Nazionale, compresa l’ultima a Samara, arricchita dal 1° gol in un mondiale (è la sua seconda partecipazione, dopo quella del 2010).
USATO SICURO – La Roma, nell’estate scorsa, lo ha chiamato da Manchester e pagato 5 milioni. Il rendimento stagionale di Kolarov ha esaltato l’operazione di Monchi, sfruttata anche dal ct Krstajic che a marzo lo ha promosso capitano. In Russia lo sguardo va dritto sui campioni già celebrati e sui talenti più gettonati. Così il mondiale farà lievitare i prezzi. Come quello di Milinkovic Savic, il lingotto di Lotito. Ma la quotazione della Serbia sale a Samara per Aleksandar Magno. Comanda lui.