L’Americano sconosciuto negli Usa che vuole la Roma

L’Americano sconosciuto negli Usa che vuole la Roma

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IL SOLE 24 ORE – Lo zio Tom, l’americano a Roma. L’uomo a stelle e strisce. Nel mondo dei tifosi della Roma, dove è sbarcato alcuni mesi fa’, Thomas DiBenedetto è ormai noto a tutti. Tanto da aver già acquisito quegli affettuosi soprannomi. Nel mondo della finanza americana, che è quello da cui proviene, il suo nome non si può invece dire sia noto. Neppure nella redazione del Boston Globe, il principale quotidiano della sua città. “Qui non lo aveva sentito nominare nessuno, né nella redazione sportiva né in quella finanziaria”, ci dice Jenn Abelson, la giornalista che ha scritto un articolo sulla scalata alla Roma del suo concittadino.

Lo stesso vale per l’ancora più circoscritto mondo degli investimenti sportivi. “Ci dispiace, ma non sappiamo niente di lui”, ci comunica un banchiere di investimenti che ha partecipato a oltre 60 transazioni nel mondo dello sport. Poiché non c’è chiarezza neppure sui suoi dati personali – si è scritto che è di origine abruzzesi, molisane e campane – abbiamo pensato di andare direttamente alla fonte chiamando l’ufficio del Boston International Group, la finanziaria di cui è amministratore delegato. Ma la linea è stata prima occupata per ore e poi è scattata una segreteria telefonica. Un fatto sembra comunque assodato: DiBenedetto ha una partecipazione in Fenway Sports Group, la holding che detiene la squadra di baseball di Bostond ei Red Sox e quella di calcio del Liverpool. E’ una partecipazione non sufficiente a includerlo nel management, ma quanto significativa?

Lo abbiamo chiesto alla stessa holding. Poiché la società non è quotata in borsa ci è stato detto però che l’informazione non è pubblica. Non ci siamo dati per vinti. Abbiamo rintracciato Richard D’Amore, uno dei soci della DiBenedetto As Roma llc, il veicolo societario che sta negoziando l’acquisto della Magica con Unicredit. E gli abbiamo chiesto che cosa lo abbia spinto a unirsi alla cordata. “Ne parli con Tom DiBenedetto” ci ha risporto. “Perché è l’unico che ne sappia qualcosa”. Insomma, neppure D’Amore, uno dei partner di DiBenedetto, dice di saperne nulla. Ma allora perché starebbe investendo una decina di milioni di euro in quest’avventura? D’Amore ci ha sbattuto il telefono in faccia senza rispondere.

Caparbiamente abbiamo continuato a scavare sul capo-cordata. E abbiamo contattato l’altra società a cui è stato associato, Junction Investors. Lì siamo stati più fortunati. Ci ha risposto Larry DiBenedetto, il cugina. Abbiamo cominciato con una domanda soft: di dove è originaria in Italia la sua famiglia? “Non sono sicuro che voglia rendere pubblica questa informazione”, ci dice. Insistiamo e alla fine la rivelazione: il padre è nato a Siano, in provincia di Salerno. Azzardiamo un’altra domanda sulla società per cui lavora: quanti impiegati e che volume d’affari ha? “Sono informazioni riservate”. Gli chiediamo della partecipazione in Fenway Sports Group. “Una partecipazione molto piccola”. Sa quanto piccola? “Lo so, ma non sono disposto a dirlo”. Gli chiediamo della cordata. “Sono amici. SI conoscono tutti. Ma non posso aggiungere altro”.

Almeno un segreto DiBenedetto lo abbiamo scoperto da soli. E’ un finanziatore del partito repubblicano. Nelle ultime presidenziali ha donato 10mila dollari al Republican National Committee e altri 4.600 al candidato john McCain. E nel ’99 ha finanziato la campagna di George Bush. Ma ai romanisti probabilmente importa poco.

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