L’agente di Menez: “Jeremy al Napoli, perché no?”

L’agente di Menez: “Jeremy al Napoli, perché no?”

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CORRIERE DELLO SPORT – Si parte da una chiacchierata, o anche con messaggio su­bliminale, e poi si viaggia a fari spenti o con gli abbaglianti, infilandosi nel gioco delle parti, attaccando o ritraendosi, tem­poreggiando o allontanandosi. E’ l’ora (or­mai legale) del mercato e vale tutto ma an­che l’esatto contrario: però, è così che co­mincia, con un summit, con un’analisi a tutto campo, oppure con una frase alla ra­dio: «Il Napoli è un club importante, che sta disputando una stagio­ne fantastica. La società è gestita da persone estrema­nente competenti e sta mantenendo il passo con Milan e Inter, pur non aven­do le stesse potenzialità economiche. E allora, per­ché non Menez al Napoli». Nulla nasce per caso.

CERVELLI FINI – Il Napoli che verrà è in quel laboratorio allestito a Castelvolturno in cui sono cresciuti i Lavezzi e gli Hamsik, i Gargano e poi i Cavani, e in quella gio­ielleria in cui brillano pure i Maggio e i Cannavaro, ora i Victor Ruiz e tra un po’ i Federico Fer­nandez, quasi sicuramente in Matavz, ci sarà posto per talenti, cervelli, piedi saggi e fosforo utile per stare al passo con le grandi. Jeremy Menez (24) ha le qualità giuste per intrufolarsi nel progetto e quel«perché no?»che Alain Migliaccio – il suo procuratore – fa rimbombare nell’etere, attraverso Radio Crc, sa d’apertura (in)vo­lontaria, preludio ad un’estate tutta da as­saporare:« Jeremy è un calciatore della Roma e qui sta molto bene: è legato alla maglia, ha vissuto una stagione interes­sante, non credo ci saranno problemi per il rinnovo. Ma se la Roma volesse cederlo, allora prenderei contatti con altri ». Per­ché non il Napoli, già?

LINEA MEDIANA – Il mercato è un compagno di viaggio quotidiano e ciò che oggi è ariafritta domani diviene companatico: Mauri­zio Micheli, il braccio operativo per il Sud America ( e non solo) è appena rientrato dall’Argentina e dal Brasile, con un tac­cuino zeppo di indicazioni; e, in Spagna, il Napoli ha spedito altri emissari per capi­re se e quanti margini d’intervento esista­no per arrivare al medianone dei sogni, a quel Ruben Perez (22) che l’Atletico Ma­drid ha prestato per due anni al Deporti­vo la Coruna, il prototipo del centrocampi­sta moderno da sistemare nel cuore del campo, dopo avergli consegnato le chiavi del gioco ed essersi specchiati in quella carta d’identità perfetta­mente in linea con il target gradito a De Laurentiis.

OH SUDAMERICA! – E’ quella la zona (nevralgica) in cui il Napoli sta monitorando l’Universo, ma dai block­notes, come talvolta accade, è rispuntato prepotente­mente il nome di Lucas Pez­zini Leiva ( 24), brasiliano d’Inghilterra, un giovanotto che ha già attraversato in grande calcio da Anfield e che con il Liverpool s’è con­cesso un rodaggio sontuoso: le relazioni abbondano, le informazioni sono soddisfa­centi e Lucas – che a gennaio è già stato ad un passo dal Napoli, ha non poche chan­ches per tornare d’attualità, avendo un contratto in scadenza nel giugno 2012 e potendo contare sullo status di comunita­rio che rappresenta un’agevolazione tut­t’altroche irrilevante.

CARO INLER – Il chiodo fisso resta Gökhan Inler (27) che al Napoli piace da sempre: ma intanto il tempo sta scivolando via e lo svizzero comincia ad avere un’età ch’è va­gamente distante dalle abitudini di merca­to di De Laurentiis. Ma la stima resta, la considerazione è invariata e a giugno – co­me sostenuto pure da Pozzo – ci sarà mo­do per disquisire pure sulla valutazione, quei quindici milioni di euro divenuti l’ostacolo principale per chiudere definiti­vamente l’affare due mesi fa.

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