Era in corso l’assemblea di Lega quando è arrivato l’annuncio dal governo: l’Olimpico di Roma aprirà le porte ai tifosi (in una percentuale del 25%) per la partita inaugurale degli Europei e delle altre in programma in città. Il tema era già sul tavolo della riunione dei club, a maggior ragione d’attualità dopo le ultime notizie: la Serie A che gioca dentro stadi vuoti chiede allo stesso modo di riaccogliere i tifosi. A nome dei club ha parlato Paolo Dal Pino, presidente di Lega, che sul tema si batte da mesi: “Ci aspettiamo che già dalle prossime partite si possa tornare ad ospitare perlomeno 1.000 spettatori, un numero pari a quello col quale abbiamo aperto la stagione e in grado di garantire ampio distanziamento in strutture all’aperto”.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, la Lega si aspetta che prima possibile il numero di presenti venga almeno ristabilito. Lo studio a cui si fa riferimento è un documento di oltre 400 pagine, dal titolo chiarissimo: «Misure di contenimento del rischio epidemiologico per l’organizzazione a porte aperte delle partite di calcio». Presupposti di base restano il rispetto del distanziamento sociale (sugli spalti e non solo) e l’utilizzo della mascherina durante l’evento sportivo. Oltre a tutta un’altra serie di accortezze: autocertificazioni, modalità di accesso e allontanamento dallo stadio con flussi specifici. Così potrebbe essere accolta una percentuale di tifosi del 25% o più nelle ultime giornate di campionato, magari per le ultime due. Vorrebbe dire ricevere (e disporre adeguatamente) migliaia di tifosi per Roma-Lazio e Juventus-Inter, entrambe in programma per la penultima giornata, così come per Atalanta-Milan.