LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) – In una partita che sarà combattuta su ogni centimetro, il punto (forse l’unico) a favore di una Roma che parte sfavorita dai pronostici è sicuramente legato al centrocampo. L’Inter è in piena emergenza, con ben tre assenze pesanti. Sensi, Barella e Gagliardini sono infortunati: defezioni che costringeranno Conte a schierare le seconde linee (Brazovic, Vecino e Borja Valero). Dall’altra parte, i giallorossi possono invece contare sulla coppia Veretout-Diawara che bene sta facendo, mostrando in particolare la potenza del francese, pilastro della squadra. Insieme a Pellegrini, trequartista che dà una mano enorme a metà campo, e che lo stesso Conte avrebbe volentieri portato a Milano la scorsa estate. Il centro campo della Roma dovrà aiutare la difesa ad attutire gli attacchi di Lukaku e Lautaro, due attaccanti micidiali che rischiano di levare il sonno alla retroguardia guidata dalla coppia Mancini-Smalling. «Dobbiamo restare aggressivi per bloccare quei due e sperare di fare risultato contro l’Inter – la motivazione di Veretout – Questa gara arriva in un buon momento. dopo tre vittorie di fila e andiamo lì a giocarcela». Dovrebbe farcela a partire oggi con i compagni, Edin Dzeko, anche ieri bloccato dall’influenza. Il centravanti vuole esserci a tutti i costi, con Zaniolo, che rientrerà dopo la squalifica, pronto ad aiutarlo in attacco. Ieri intanto il ceo giallorosso, Guido Fienga, è stato ascoltato dalla Corte di giustizia sportiva in merito al presunto lavoro svolto per la Roma dal ds Gianluca Petrachi quando era ancora tesserato con il Torino, il pronunciamento sulla vicenda, con un’eventuale squalifica del dirigente, dovrebbe arrivare nel mese di febbraio 2020.