Ok agli allenamenti, ma il via libera vale per gli interpreti di sport individuali. Nuoto, tennis, non per quelli di gruppo. Per i calciatori, protagonisti di una disciplina collettiva, non vale. Non saranno autorizzati a tornare al centro sportivo per sottoporsi ai test o valutare con lo staff il proprio livello di preparazione atletica. I cancelli resteranno chiusi: tenere allenati i muscoli dovrà continuare a essere fatto tra le mura di casa o al parco. Un’incongruenza che per la Lega di A può finire per penalizzare i calciatori che in questo modo avrebbero un diritto «minore» rispetto a quello di altri colleghi professionisti. E se una «squadra» di nuotatori può ritrovarsi in piscina, perché non possono farlo sul campo piccoli gruppi di calciatori? Le condizioni e le tempistiche della ripresa – è l’idea – dovrebbero essere uguali per tutti. Non è escluso che nei prossimi giorni questo punto di vista sia nuovamente sottoposto all’attenzione del governo. I club devono infatti muoversi per tempo per riconvocare i propri tesserati, specie chi oggi è all’estero.
Fonte Gazzetta dello Sport