IL ROMANISTA – V. META – Svedkauskas ci riprova. Il primo derby con la Primavera lo aveva saltato per essere a disposizione di Zeman in quello della prima squadra, lasciando i pali al sedicenne Gabriele Marchegiani, che a Formello compiva un po’ il suo destino. Stavolta invece Alberto De Rossi può stare tranquillo: la Lega ha messo ben cinque giorni fra Roma-Lazio di Trigoria e Roma-Lazio dell’Olimpico, se anche uno fra Stekelenburg, Goicoechea e Lobont dovesse prendersi un raffreddore, il tecnico avrà comunque a disposizione il portiere lituano per la partita che può decidere la stagione della Roma. E per l’ex Fiorentina sarà finalmente derby. D’altra parte, la sfida con la Lazio rappresenta un esame senza margini di errore anche dal punto di vista personale per quello che è stato il colpo più eclatante del mercato estivo della Primavera, perché se Bumba non lo conosceva ancora nessuno e Somma veniva dagli Allievi, Svedkauskas lo avevano visto tutti e proprio contro la Roma. Lo avevano visto parare un rigore a Viviani nella semifinale del Torneo Viareggio, in cui aveva vinto il premio come miglior portiere, e a Trigoria se lo ricordavano bene.
Per il dopo Pigliacelli, portiere di due scudetti consecutivi passato al Parma a fine contratto, difficilmente si sarebbe potuto trovare di meglio. Sabatini ha approfittato della transizione ai vertici del settore giovanile viola dopo l’addio di Pantaleo Corvino, di cui Svedkauskas è stato l’ultimo grande colpo, e l’ha portato a Roma mandando in prestito Francesco Proietti Gaffi, vice storico di Pigliacelli e suo naturale successore fra i pali della Primavera. Le cose per Tomas sono andate bene, ma l’impressione è che potessero andare ancora meglio, un po’ per le prestazioni complessive di una squadra che ha alternato prove brillanti ad altre più opache, un po’ perché gli infortuni di Lobont prima e Stekelenburg poi lo hanno spesso portato a fare più il terzo con Zeman che il titolare con De Rossi. Al punto che l’atmosfera del derby l’ha respirata in panchina all’Olimpico il pomeriggio dell’11 novembre e visto com’è andata a finire, c’era di che rimpiangere la gara di ventiquattr’ore prima, il 2- 2 all’ultimo minuto firmato Jonatan Lucca.
Tornato stabilmente in Primavera negli ultimi tre mesi, Svedkauskas ha trovato la continuità che nella prima parte del campionato gli era mancata. Il suo secondo Viareggio si è fermato prima del primo: nella lotteria dei rigori contro il Torino negli ottavi non gli è riuscito di pararne neppure uno, se in compenso i compagni ne hanno sbagliati due, non è certo colpa sua. Imbattuto nelle ultime due partite di campionato contro Juve Stabia e Ternana, il lituano si presenta all’esame Rozzi-Keita per dimostrare di poter fare la differenza proprio come a Firenze. Davanti gli macherà Mattia Rosato, punto fermo della difesa giallorossa e sempre in campo fino all’infortunio alla caviglia rimediato nel finale da incubo contro il Catania. In compenso ci sarà il capitano Carboni, al passo d’addio nel derby (salvo incroci alle finali) almeno a livello giovanile. Per Svedkauskas la prima volta è stata un’esperienza. La seconda sarà un’occasione.