«Segnare, vincere e indossare la fascia da Capitano. Tutto nel giorno della partita numero 100 con la maglia della Roma. È stato un onore e un’emozione che non dimenticherò». Stephan El Shaarawy, a 26 anni e alla quarta stagione nella Roma (arrivò il 30 gennaio 2016, segnando subito il primo dei suoi 32 gol in serie A con la maglia giallorossa), sembra aver trovato la definitiva maturazione. Come scrive la Gazzetta dello Sport, la partita contro l’Empoli non è stata simbolica solo per il 100 alla casella presenze e per la fascia da Capitano indossata dopo l’espulsione di Florenzi. Il gol, d’accordo, con un tiro «a giro» dei suoi, ma adattarsi a fare prima l’esterno d’attacco nel 4-2-3-1 e poi la seconda punta nel 4- 4-2 è una dimostrazione di duttilità. Tanto che risulta incomprensibile come El Shaarawy sia rimasto in panchina per 120 minuti a Porto, dove la Roma è stata eliminata negli ottavi di finale di Champions League e Eusebio Di Francesco ha perduto la panchina, passata a Claudio Ranieri. La stagione di El Sha non è passata inosservata al c.t. Roberto Mancini, che lo convocherà per le due prime gare di qualificazione agli Europei 2020: il 23 marzo a Udine contro la Finlandia e il 26 marzo a Parma contro il Lichtenstein. L’ultima presenza del Faraone in azzurro data 13 novembre 2017, quando giocò gli ultimi 28 minuti dello spareggio contro la Svezia a San Siro. L’ultimo gol segnato in Nazionale risale addirittura al 29 marzo 2016, nell’amichevole persa per 4-1 contro la Germania.