Se sarà rivoluzione verrà fatta senza pugno di ferro. I tempi dei Friedkin e quelli di Rangnick non coincidono e per questo il tedesco si è tirato indietro e sogna un futuro in Inghilterra o in Germania. In realtà il dirigente avrebbe sposato un progetto a lungo termine, ma soltanto alle sue condizioni e cioè sempre con contatto diretto solo con il proprietario. Con lui non sarebbe stato ipotizzabile un attacco di quasi 100 come Pedro-Dzeko-Mkhitaryan. Come scrive il Corriere della Sera, i Friedkin sono pronti a cambiare in profondità il club, ma vogliono farlo con i loro tempo. Con Emenalo resta viva anche la pista che porta a Berta.