IL TEMPO – A. AUSTINI – Due cene a seicento chilometri di distanza, un piatto saliente in comune: il futuro. Allegri a Milano con Galliani per concordare le modalità di un divorzio ormai scontato e preparare la fuga verso Trigoria, Baldini seduto a tavola di fronte a Pallotta per riavere la Roma in mano. Altrimenti sarà addio anche per il dg.
Allegri e Baldini sono amici ma non è detto che riusciranno a lavorare insieme l’anno prossimo. Se c’è un dubbio nelle testa dell’allenatore è proprio questo: della Roma gli piace tutto o quasi, ma si sentirebbe più sicuro se avesse alle spalle anche il «fido» dirigente. È stato lui il primo a contattarlo, poi Sabatini ha preso in mano la situazione, facendo leva anche sugli ottimi rapporti di Allegri con il vice Massara.
Adesso è tutto pronto per incrociare i destini. Il tecnico ieri ha iniziato a trattare la rescissione con il Milan: insieme a Galliani ha partecipato alla cerimonia con i rossoneri della Coppa dei Campioni del ’63. Ha schivato i giornalisti e poi si è spostato a cena al solito «Giannino» con il dirigente e gli altri ospiti. C’erano troppe orecchie attorno per chiudere lì la questione: oggi parlerà con Galliani che intanto deve ingaggiare un sostituto. «So chi è ma non posso dirlo: è un segreto di Stato» ha scherzato Maroni. «Per stasera il nostro tecnico è Nereo Rocco» la battuta di Galliani, in chiara difficoltà. Seedorf è il preferito di Berlusconi, ma occhio a Donadoni.
È il presidente ad aver avviato la rivoluzione, minacciando anche cambi nella dirigenza. Al di là delle smentite, la lettera letta da Biscardi lunedì porta la sua firma. Berlusconi ha deciso di mandare via Allegri, lui non vuole dimettersi e pretende almeno una parte dei 3 milioni che gli spettano grazie al contratto in scadenza nel 2014. Sarebbe persino pronto a fermarsi un anno se non venisse accontentato: una questione di principio che in qualche modo verrà superata. Alla Roma ha già dato più di una parola, c’è un’intesa di massima per un triennale da 2.7 milioni di euro netti all’anno, l’opzione giallorossa è davanti a tutte le altre. Compreso il Napoli che sta per chiudere con Benitez.
A Trigoria l’attesa sembra piuttosto tranquilla. Dopo il voltafaccia di Mazzarri, pronto a firmare per l’Inter («Devo riflettere a lungo» ha detto Moratti per prendere tempo) si è tornati sulla scelta originaria. La Roma è pronta ad accogliere il toscano dopo il derby. E se anche dovesse definire l’accordo prima, non lo annuncerà. «Stiamo tutti aspettando – conferma Sabatini – dovranno concretizzarsi le nostre cose. Lunedì, a prescindere dal risultato della finale, ci confronteremo con Andreazzoli: non abbiamo accordi con nessun altro e non è escluso che resti lui il tecnico». Accadrebbe solo in caso di un naufragio della trattativa con Allegri.
Sabatini, intanto, ha fatto passi in avanti per Benatia dell’Udinese: costa 11 milioni ma piace parecchio. Sui vari Lamela e Marquinhos richiesti dai grandi club, il ds promette: «Rimangono tutti: sarebbe una controindicazione clamorosa visto che vogliamo costruire una grande squadra». Il ds ha ricevuto rassicurazioni in tal senso da Pallotta: alla cena di ieri c’era anche lui. Baldini, invece, ha chiesto più autonomia, altrimenti è pronto a farsi da parte e accettare l’offerta del Tottenham. «Franco rimane – assicura Sabatini – è il perno e l’architrave di questa società». Non poteva dire altro. Ed è pronto ad andare avanti anche da solo.