La fotografia della Roma, ad oggi, viene dipinta in una pesante relazione finanziaria, scandita da termini come ‘incertezze significative’ e ‘rilevante fabbisogno finanziario’. Le uniche certezze sono il patrimonio tecnico, cioè i calciatori, che consentono a Pallotta di guardare al futuro senza sentir tremare i polsi. Secondo quanto riporta Matteo Pinci su “La Repubblica”, i dati sono i seguenti: perdite che hanno raggiunto i 126 milioni, mentre l’indebitamento sale a 278,5. Il patrimonio netto poi risulta negativo per 178. Il presidente di Boston da inizio esercizio ha versato 63 milioni ma non bastano. Non a caso tra le righe della relazione emerge una frase allarmante: “Le circostanze possono far sorgere dubbi sulla capacità della società di operare come entità di funzionamento”. Una circostanza prevista dall’articolo 2447 del Codice Civile se entro il 31 dicembre non verrà riportato il capitale nel minimo legale. Le soluzioni sono due: trovare un socio con cui ultimare la ricapitalizzazione e vendere calciatori. Quest’ultima soluzione è quella più preoccupante per i tifosi. Intanto la società ha visto i rappresentanti di Pellegrini e Zaniolo e ha assicurato loro che non partiranno, prendendosi un impegno formale.