TUTTOSPORT (A. ARZILLI) – Lo spiraglio per riagguantare la Champions c’è e i tentennamenti di Lazio e Udinese lo hanno reso più evidente. Ma, oltre al significativo gap in classifica (-4 dalla Lazio quarta, -3 dall’Udinese quinta), la Roma si trova a dover fare i conti con la metamorfosi del proprio assetto societario, cosa che rende l’obbiettivo ancora più complicato. L’equilibrio interno è costantemente messo a rischio dalle esterna-rioni delle varie componenti, spesso in corto circuito tra di loro. E la doppia anima della Roma attuale e, chissà, di quella che verrà. Divisa in due nella proprietà, da una parte Thomas DiBenedetto, dall’altra Unicredit, conseguentemente spaccata nella dirigenza e nelle dichiarazioni, con Montali che prova a colmare un vuoto di potere reale e il duo Baldini-Sabatini (il primo si vedrà a breve con DiBenedetto dopo il summit del 1 aprile, il secondo ha già stilato una lista di 50 acquisti e potrebbe già oggi inserirsi in società con un ruolo di “super-osservatore” prima dell’investitura formale a luglio) praticamente operativi anche se, per adesso, solo sottotraccia. È comunque una Roma ancora troppo immersa nel presente di un obbiettivo da tentare per parlare di piani futuri. Così, il destino di Montella diventa un enigma: blindato da Totti e De Rossi, da Burdisso e Cassetti (forse l’unico che lo saluterebbe volentieri è Borriello), ma scaricato dai nuovi proprietari americani che sono in cerca di alternative, ancor più dopo le ultime uscite dell’ex aeroplani-no che ha apertamente preso le parti dell’uomo Unicredit Montali. DiBenedetto, infatti, è a lavoro per tentare di portare un nome di grido sulla panchina della Roma: Villas Boas (dietro consiglio di Baldini, c’è stato un incontro col tecnico che, tuttavia, ha spiegato divoler rimanere al Porto per un altro anno: l’impressione è che l’offerta non sia stata ritenuta adeguata), Ancelotti, Guardiola, Mourinho, Mazzam o Gasperini che dir si voglia, Baldini è al lavoro. Il problema non sarà convincere il tecnico, ma mettere d’accordo tutti nel puzzle Roma.
LINFA – E’ chiaro che, sul campo, qualche tassello dovrà saltare per forza. Qualche sacrificio è necessario, e per dare nuova linfa al progetto e per eliminare qualche elemento che la sua storia a Roma l’ha già fatta e ora sembra non aver più niente da raccontare. Di sicuro non ci saranno rivoluzioni, visto che ripartire da zero in una piana come Roma presenta molti più problemi che vantaggi, soprattutto dal punto di vista dei costi. Si punterà su elementi freschi e affamati, mentre è destinato ad andare via chi ha fatto il sue tempo. Uno dei papabili È Mirko Vucinic, passato dagli applausi ai fischi in 365 giorni. L’anno scorso, ad aprile, aveva steso la Lazio ed era uno dei fari della Roma. Oggi, dopo gli errori contro Palermo e Inter, qualcosa si è rotto. Forse in maniera definitiva E pensare che la prima partita vista all’Olimpico da DiBendetto (1-0 contro l’Inter) era stata firmata proprio dal montenegrino al 92′. «Mi piace molto, è un giocatore creativo, fa cose che in pochi fanno», aveva detto il nuovo proprietario della Roma Ora Vucinic è davvero tentato dall’andare via, e la Roma, che può fare cassa se lo cede in tempo, lo può accompagnare in Premier. Alla cosa stanno lavorando sottotraccia sia Baldi-ni che Sabatini, il primo per i buoni uffici in Inghilterra, il secondo per la capacità di andare a pescare grandi talenti, più nascosti sono e meglio è.
SPURS – C’è il Tottenham su Vucinic, infatti. Gli Spurs bussarono a gennaio alla porta della Roma, offrendo un contratto da 4 milioni all’anno netti (a Roma ne guadagna circa 2,5) al giocatore, ma Ranieri disse no ai 10 milioni messi sul piatto dagli inglesi. Oggi c’è decisamente un altro clima e, soprattutto, Montella non è Ranieri. Col Tottenham, che potrebbe mettere sul piatto gli attaccanti Pavlyuchenko, Crouch e Defoe, il discorso è più che aperto: ma Sabatini e Baldini sono rimasti colpiti più che altro dal centrocampista brasiliano Sandro, pagato dagli Spurs 9 milioni di sterline l’estate scorsa e protagonista nell’eliminazione del Milan dalla Champions di quest’anno. Lo scambio è possibile, anche perché Vucinic, che a dicembre chiese di essere ceduto dopo aver ricevuto offese gravi rivolte anche alla compagna e al figlio, ha davvero deciso di lasciare Roma. In Premier sono già pronti ad acooglierlo:•’Vucinic è tentato dal trasferimento in Inghilterra ‘, annuncia il sito del Sun, inserendo anche il Chelsea, oltre al Tottenham, tra i candidati. Voci, per ora, ma dopo tante possibilità sfumate sembra essere giunta l’ora del divorzio.