L’unica invitata italiana al ballo delle grandi d’Europa, di italiano ha poco. Un proprietario americano, un dirigente portoghese, un allenatore nato in Mozambico. E dal futuro segnato. Paulo Fonseca e la Roma hanno scelto: il futuro non sarà insieme, la decisione sarà “consensuale” e arriverà prima del 26 maggio, data della finale d’Europa League.
Come scrive la Repubblica, sulla strada c’è il Manchester United, ma paradossalmente questa decisione condivisa è il motore di questo finale. C’è chi sottolinea come la squadra si abbracci senza correre da lui. Chi pone l’accento sul look volutamente meno curato del solito, tra barba incolta e camicia sbottonata. L’unica certezza è che Fonseca ha tirato fuori da un gruppo che pareva esausto le energie per rendere esaltante il finale di stagione. M
Per il futuro c’è già chi ha offerto soluzioni alternative: Fali Ramadani, potente agente albanese, in un colloquio in un hotel milanese – sì, quello in cui furono avvistati nello stesso giorno Allegri e il general manager romanista Pinto – offrì alla Roma Sarri, tra una chiacchierata sul difensore del Napoli Maksimovic e una sul centravanti del Real Jovic.