Il Messaggero – La nuova stagione della Roma è iniziata: l’ultima di Francesco Totti, la prima di Gerson. Due ere che si incontrano, con il maestro che svelerà i suoi segreti al più giovane (classe ’97) che meno di un anno fa si è fatto immortalare proprio con la maglia numero 10 scatenando qualche polemica. Calcare le orme di un mito e soddisfare le aspettative è un’impresa quasi impossibile, ma il tempo è dalla sua parte: per adesso, assoluto protagonista è sempre lui, il capitano della Roma. Secondo dopo Zukanovic a presentarsi alla visite mediche a Villa Stuart, è apparso in perfetta forma, abbronzato, sorridente e disponibile con i tifosi ansiosi di scattarsi un selfie. Totti c’è e non vedeva l’ora di esserci, ha sudato, lottato e segnato per il suo ultimo anno ed ora eccolo lì pieno di voglia, motivazioni e un sogno nel cassetto: vincere il secondo scudetto con indosso la maglia a cui è rimasto fedele per 25 stagioni. Sarà un confronto accesso quello con la Juventus che può contare tra le proprie file Miralem Pjanic, l’ex giallorosso ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile a centrocampo:«Con la sua partenza abbiamo perso tantissimo. È un giocatore di qualità che faceva gol, assist e conosceva la squadra», ha confessato Diego Perotti poco prima di sottoporsi agli esami medici.
LA SFIDA – Una pedina in meno che non getta nello sconforto l’attaccante romanista pronto a dare battaglia ai rivali che da cinque anni hanno monopolizzato il campionato: «Sono una squadra forte, noi stiamo bene e lo abbiamo dimostrato l’anno scorso quando tutti pensavano che non potevamo arrivare in Champions. Per farcela dobbiamo cominciare bene e restare tutti uniti». Già, perché Luciano Spalletti, come da sua stessa ammissione, non è tornato aRoma per arrivare secondo, ma per conquistare quello scudetto sfumato dieci anni fa. Ieri mattina mancava all’appello Mohamed Salah che si aggregherà alla squadra direttamente domani con Gyomber che si è tagliato parte delle vacanze, oggi a Trigoria arriveràEmerson Palmieri, mentre Ljajic, Sanabria e Iago Falque non si sono presentati perché a un passo dalla cessione. Ha svolto le visite anche Paredes che, incalzato da un tifoso, ha promesso (in modo poco convincente) di restare, mentre hanno posato con fare entusiasta i nuovi arrivi Alisson, Gerson e Mario Rui. Meno spensierato Edin Dzeko che si è presentato scuro in volto senza regalare troppi sorrisi ai tifosi, Vainqueur è stato uno degli ultimi a lasciare la clinica poco dopo Manolas e Torosidis. Uno sguardo che dice più di mille parole era quello di Kevin Strootman: «Non deve essere il mio anno, ma quello della Roma. Io voglio solo aiutare la squadra perché dobbiamo preparare bene il preliminare di Champions. Il ginocchio sta bene e non vedo l’ora di giocare, sarò da subito in gruppo a differenza dei due anni passati dove non è stato possibile» ha detto l’olandese a Roma tv. Carico più che mai e voglioso di riscatto dopo la pessima mezza stagione in Premier, ManuelIturbe deve convincere il tecnico a contare su di lui: «Sono a Roma per restare, non ho ancora parlato con Spalletti ma ha dato prova di essere un grande allenatore prendendo un gruppo che non giocava bene e dimostrando il suo valore». Con la prima squadra partiràPonce ed altri sette Primavera (Soleri, D’Urso, De Santis, Marchizza, Crisanto, Di Livio e Romagnoli) in attesa che tutto l’organico sia al completo in vista della tournée in America.Nainggolan, De Rossi, El Shaarawy, Florenzi e Szczesny (se riscattato), usciti ai quarti dagli Europei, potrebbero anticipare il rientro dalle ferie di 2/3 giorni partendo così per gliStati Uniti con il resto dei compagni.