IL TEMPO (E. MENGHI) – All’Olimpico con Uber, la Roma porta i tifosi allo stadio con un clic. Ma i tassisti insorgono e minacciano di scendere in piazza a manifestare nel giorno più «caldo» per la capitale, domani alle 18, quando scatterà l’ora del derby.
Andiamo con ordine: la società giallorossa ha annunciato ieri la partnership con la multinazionale americana, un colosso da 70 miliardi di dollari. Uber ha rivoluzionato il settore dei trasporti, ampliando la concorrenza, grazie ad una piattaforma tecnologica avanzata. Basta scaricare un’applicazione sul proprio smartphone per verificare la vicinanza delle auto dell’azienda e calcolare percorso e costo. D’ora in poi chi prenoterà una corsa da e per lo stadio in occasione delle partite casalinghe del club giallorosso otterrà uno sconto del 20%, inserendo nell’app il codice «FORZAROMA».
L’accordo è stato pensato per agevolare gli spostamenti dei tifosi, che troppo spesso preferiscono il divano di casa al seggiolino dell’Olimpico per le effettive difficoltà di muoversi in macchina e di parcheggio in zona. L’app di Uber indicherà i punti di raccolta più vicini, tra cui quello in Viale dei Gladiatori, facilitando così il deflusso degli spetta tori al termine della partita. Inoltre, la partnership permetterà ai turisti in gita nella capitale di sapere, una volta fatto l’accesso all’applicazione, quando si terranno i prossimi eventi all’Olimpico (non solo le gare dei giallorossi) tramite le card speciali e li troveranno anche il link diretto al ticket office dell’AS Roma. «La tua squadra del cuore non è mai stata più vicina di così», è lo slogan del club, sempre molto attento alle questioni legate alla fruibilità dell’impianto e alle esigenze dei propri ultras.
Appena uscita la notizia della partnership è scoppiata la bufera in città, i tassisti hanno alzato la voce perché, naturalmente, potrebbero perdere potenziali clienti. Da Trigoria fanno sapere all’Ansa che «da settimane abbiamo avuto contatti con diverse compagnie pubbliche e private. La partnership con Uber è la prima arrivata a conclusione e non in via esclusiva. Ci auguriamo di stringere a breve ulteriori collaborazioni allo stesso scopo». Tradotto: sono disponibili a trattare anche con i tassisti. Ma non da ieri, non dal momento in cui è iniziata la polemica, in realtà il club ha già avuto contatti con taxi, ncc e ogni altro tipo di trasporto pubblico e privato, e continuerà ad averli. Le porte sono aperte. Se Uber è stato il primo a legarsi alla Roma è solo perché ha deciso di sposare subito il progetto, anticipando i «rivali»: si tratta di una coincidenza. Il club spera che la sua idea venga condivisa anche da altri e la rete venga così ampliata per garantire ulteriori agevolazioni ai tifosi.
Ma le segreterie romane di Fit Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi e Federtaxi Cisal hanno diffuso una nota di dissenso: «Dobbiamo constatare con amarezza che una società calcistica così importante ha stipulato un accordo con chi ha fatto del disprezzo delle regole il proprio agire quotidiano. Invitiamo l’assessore Meleo e i competenti organi di controllo, vigili urbani in particolare, a mettere in campo tutte le misure necessarie a contrastare qualsiasi forma di abuso, a partire dall’istituzione delle annunciate aree di carico non previste dalla legge per il servizio di noleggio, fino al controllo delle prenotazioni che implicano l’obbligo di partenza da apposita rimessa». Continua insomma l’eterno braccio di ferro tra taxi e Uber: in futuro potranno ritrovarsi «insieme» a collaborare con l’A.S. Roma?