Costa caro l’ardito accostamento cromatico sulla nuova tuta d’allenamento junior della Roma, messa in vendita dall’Adidas qualche giorno fa. Quel celeste – fatto passare inizialmente come verde acqua e giustificato con il richiamo al murale “antinquinamento” nel quartiere Ostiense creato dallo street artist Federico Massa – appena sotto una banda color panna (che ricorda inevitabilmente i colori della Lazio) ha provocato il ritiro del capo di abbigliamento dal mercato.
E non solo: la Roma ha anche avviato un procedimento disciplinare nei confronti del Chief Commercial and Brand Officer Michael Wandell che è stato già sospeso dalle sue funzioni. Decisiva la protesta dei tifosi. I Friedkin non ci hanno pensato un attimo: ritiro dal mercato della tuta in accordo con il marchio sportivo e sospensione per Wandell che paga così per tutti (appare singolare infatti che nessuno, oltre a lui, abbia visto in anteprima l’accostamento cromatico incriminato).
Come scrive il Messaggero, la società ora si riserva qualsiasi decisione nei confronti dell’ormai ex responsabile commerciale del club, ivi inclusa l’assunzione di provvedimenti relativi a condotte improprie a lui contestate. Tradotto: non è escluso l’allontanamento per giusta causa. Non è la prima volta che i tifosi giallorossi insorgono nei confronti delle proprietà americane. Era accaduto anche con Pallotta. In quel caso il tema della contesa era stato lo stemma e poi la data di fondazione della società, anticipandola di 45 giorni (dal 22 luglio al 7 giugno) producendo e pubblicando una documentazione che non ha mai convinto la tifoseria.