IL MESSAGGERO (U. TRANI) – Non esiste la Roma 1 e la Roma 2. Nè, guardando agli impegni in calendario, quella di campionato e l’altra di Champions. La Roma è una e basta, con i suoi 25 giocatori della rosa che, come è successo nella stagione scorsa, si preparano a salire sulla giostra del turnover. Che, coinvolgendo spesso almeno 5 giocatori, fu decisivo per arrivare al 3° posto e alla semifinale contro il Liverpool. Di Francesco lo scelse soprattutto tra settembre e dicembre dell’anno scorso, ottenendo il massimo dal gruppo. L’unica vera sbandata contro il Torino in Coppa Italia (eliminazione agli ottavi): la formazione cambiata per dieci-undicesimi fu definita, a posteriori, un’esagerazione pure dal tecnico. Che, come accade in ogni squadra, elegge alcuni giocatori indispensabili: sul podio, fino a maggio, Alisson (49 presenze su 51 partite), Dzeko (48) e Kolarov (47). Solo il portiere non c’è più. Il centravanti e il fluidificante sono ripartiti per la nuova full immersion in giallorosso. Ovviamente da titolari, mai sfiorati dagli avvicendamenti del tecnico nel trittico di inizio torneo (già utilizzati 19 giocatori, Strootman compreso).
PROVA GENERALE – Via alla rotazione, dunque, con 3 gare in 8 giorni: partenza all’Olimpico contro il Chievo, domenica all’ora di pranzo, tappa al Bernabeu contro il Real, mercoledì sera, e ancora in trasferta al Dall’Ara contro il Bologna, stavolta domenica pomeriggio. Il 3° match, a prescindere dall’avversario, è sempre il più insidioso. Perché bisogna pesare le condizioni psicofisiche dei singoli. La stanchezza, mentale e fisica, appare di solito alla partita numero 2. Di Francesco, però, non può avere certezze sul suo piano. Che è pronto, ma dipende comunque da alcune verifiche da fare tra oggi e domani. Solo Pastore è ufficialmente out per la partita di dopodomani. Non è, comunque, detto che sia l’unico assente contro il Chievo. Altri compagni sono da valutare in queste ore: Florenzi vuole essere sicuro di non rischiare, Manolas deve forzare sulla caviglia prima di essere certo del recupero, De Rossi probabilmente lavora per non saltare pure la gara di coppa, Perotti è in ripresa anche se si rende conto di essere indietro con il minutaggio e Schick frena per il fastidio muscolare all’inguine. Quindi: 1 infortunato e 5 giocatori in bilico. Contrattempi che incideranno proprio sul turnover.
FORMULA DA COPPA – Di Francesco, come confermato dall’addestramento di mercoledì, si sta convincendo a schierare, quando ne avrà bisogno, Nzonzi da mezzala. L’idea gli è venuta in mente per la partita di domenica in campionato: De Rossi play e staffetta Pallegrini-Cristante. Lo stop del capitano rischia di posticipare la soluzione: De Rossi e Nzonzi saranno insieme a Madrid contro il Real, nel 4-3-3 che accoglierà poi anche l’altro intermedio, da scegliere tra i 2 azzurri. Che adesso hanno la possibilità, e per la prima volta con Nzonzi, di rigiocare insieme già contro il Chievo. In difesa sembra scontata la conferma di Karsdorp, con Marcano pronto se non ce la fa Manolas; davanti El Shaarawy (favorito solo perché sta meglio) e Perotti (da testare in corsa) si sfidano per il ruolo di esterno alto a sinistra: chi dei 2 gioca all’Olimpico, non parte titolare al Bernabeu. Insomma tra il campionato e la coppa, almeno 3 cambi, intervenendo in ogni reparto: contro il Real ecco Florenzi terzino, De Rossi regista e Perotti (o El Shaarawy) nel tridente. Diventerebbero 4 se Manolas saltasse il Chievo. Coric, Kluivert e Zaniolo, intanto, prendono quota: dal 16 al 23 settembre anche loro potrebbero avere qualche chance.