IL MESSAGGERO (U. TRANI) – La Roma si ferma in Emilia. Non c’è da stupirsi, senza benzina viaggiare è impossibile. Così, dopo i 3 successi in campionato, stop pure in serie A dopo essere caduta giovedì in Europa League. I giocatori di Fonseca entrano al Tardini con la lingua di fuori e il Parma ne approfitta: 2-0. I giallorossi, insomma, fanno cilecca e scivolano fuori dalla zona Champions, retrocedendo dal 3° al 6° posto, dietro alla Lazio terza, al Cagliari quarto e all’Atalanta quinta (stessi punti, ma avanti per lo scontro diretto). Il 2° ko di fila (3° stagionale), pesa dunque in classifica come quello in Germania (perso il primato nel gruppo J per l’attuale 3° posto).
GRUPPO SFINITO – Esausti i big, a meno di 3 giorni dalla sfida al Borussia Park: Kolarov, Pastore e Dzeko ormai camminano. Ma Fonseca chiede pure a loro, testimonial della risalita in classifica, l’ultimo sforzo prima della sosta per gli impegni delle nazionali. Fiducia, dunque, al gruppo della ricorsa. Agli interpreti su quali, dal 24 ottobre e quindi da 18 giorni, ha insistito nella full immersion di 6 partite. Appena 15 giocatori, contando anche Cetin, squalificato per la trasferta in Emilia, Perotti, schierato solo in un caso dall’inizio, Santon, unica alternativa rimasta a Spinazzola, e Under, finora usato solo in corsa. Il capitano Florenzi, invece, ormai è panchinaro. Gli 11 di Parma sono attualmente i titolari, i migliori del momento che però non ce la fanno più. Azzerato o quasi il turnover: solo un cambio, come contro il Milan, quando è iniziata la striscia vincente in campionato che si è interrotta al Tardini. Entra, dopo la gara in Germania, Spinazzola per Santon, novità che dura mezzo tempo. Fuori il primo, di nuovo dentro il secondo. Staffetta tra terzini, a destra, ovviamente non scadenzata in partenza. Ferita, in contemporanea, pure per Fazio che rimane in campo con vistosa fasciatura alla testa.
ESIBIZIONE IN ALTALENA – Spinazzola si arrende nella fase del match in cui la Roma ha cominciato a rallentare, lasciando l’iniziativa al Parma e anche qualche ripartenza all’ex Gervinho che si fa male prima dell’intervallo, lasciando il posto a Sprocati che cambierà la storia del match (l’ex biancoceleste regalerà il sorpasso alla Lazio). Rischia inizialmente poco o niente Pau Lopez, chiamato a deviare solo il tiro di Cornelius, sporcato da Fazio e Kluivert, i giallorossi più pericolosi nel 1° tempo. Girata di testa a lato del difensore, conclusione centrale dell’attaccante (unica nello specchio della porta e nel finale).
ASSALTO INUTILE – La Roma accelera nella ripresa e schiaccia il 4-3-3 di D’Aversa. Kluivert, capace di sacrificarsi nei rientri, ribalta l’azione insieme con Zaniolo e Pastore. Veretout spinge in avanti e recupera dietro. Kolarov colpisce il palo su punizione, Sepe vola sul tiro di Pastore, richiamato poi in panchina. Entra Under per il 4-2-4, con Zaniolo adesso in linea con Dzeko. La nuova distrazione di Fazio regala il vantaggio al Parma proprio quando i giallorossi sono in pieno controllo (60 per cento il possesso palla): Sprocati, libero in area, gira sul palo scoperto. Ecco Diawara per Fazio, Mancini torna dietro, accanto a Smalling. I cambi di D’Aversa sono più efficaci: Barillà per Scozzarella e Bruno Alves per Gagliolo. A fine recupero, palla persa da Kluivert e raddoppio di Cornelius. I giallorossi, invece, fanno cilecca: 3° match senza far gol, dopo quelli contro l’Atalanta e la Sampdoria (1 punto in 3 gare).