IL TEMPO (A. AUSTINI) – La strategia della trasparenza. Ancora una volta è Monchi in prima persona a rendere pubblici gli aggiornamenti sulla trattativa dell’estate, quella che nella sua testa, alla fine, porterà Mahrez alla Roma. Sì, perché ascoltando ieri il direttore sportivo parlare al fianco di Defrel a Trigoria, l’impressione è stata chiara: i discorsi e gli sguardi sono quelli di un dirigente convinto di arrivare al traguardo. Dopo aver definito «giusta» la seconda offerta recapitata al Leicester, stavolta Monchi conferma di aver fatto un rilancio. Non dice quanto – sono 35 milioni di euro, bonus più o bonus meno – ma ammette che si tratta di una cifra «superiore a 30 milioni di euro e se la memoria non mi inganna sarebbe l’acquisto più caro della storia della Roma». Il primato finora spetta a Batistuta, pagato 70 miliardi di vecchie lire da Franco Sensi nel 2000 per coronare il sogno scudetto. «Non era male no?» scherza Monchi, che spera di poter riproporre lo stesso copione: colpo di mercato, entusiasmo alle stelle e vittoria finale. Sarebbe un trionfo, per ora è meglio andare avanti a piccoli passi e pensare intanto a come convincere il Leicester a mollare l’attaccante, abbassando la richiesta dagli attuali 40 milioni di sterline, circa 44 al cambio.
«Sono ottimista di natura – dice il dirigente – è vero che la Roma sta facendo tutto il possibile per prendere Mahrez e io mi sento soddisfatto. Ad oggi però non ci sono stati riscontri positivi come speravamo e siamo in attesa». Il piano della Roma è puntare sul tempo come alleato. Detto che ormai sarà quasi impossibile prendere il giocatore prima che inizi la Premier (dopodomani si apre proprio con Arsenal-Leicester), a Trigoria sperano che adesso sia l’algerino a «scendere in campo» con ancora più convinzione. L’accordo con lui è stato definito negli ultimi giorni, i contatti col procuratore sono quotidiani, ma serve che Mahrez forzi la mano col suo club, per il quale nutre un grande rispetto. E finora, al di là di un’intervista in cui si è augurato di «poter parlare presto con la Roma», non è andato. «Il desiderio del giocatore è pubblico – ricorda Monchi – ma è giusto che lui rispetti la sua società attuale. Tutto si risolverà nella volontà o meno del Leicester di cedere il giocatore».
Lo spagnolo crede fortemente che alla fine arriverà un sì e infatti, almeno finora, non ha messo in piedi un vero e proprio «piano B». «Contemporaneamente stiamo lavorando su altre direzioni – dice – perché lo sforzo della società su Mahrez è vicino al limite (eventuali rilanci, infatti, saranno minimi, ndr) e crediamo di aver fatto un’offerta importante. Stiamo cercando alternative e quando troveremo l’accordo con il Leicester o un’altra squadra in ogni caso non potremmo rimproverarci nulla». Tra le possibili opzioni, perde terreno Cuadrado: il colombiano ha inviato segnali di apertura a Trigoria, ma la Juve lo considera incedibile. A maggior ragione, se a chiederlo è una diretta concorrente. Il tempo stringe, ma per la fumata bianca c’è il rischio di dover aspettare la fine di agosto. «Sarebbe meglio chiudere il discorso oggi rispetto a domani – aggiunge Monchi – ma la squadra ha membri sufficienti per affrontare l’inizio del campionato con garanzie».
Aspettando l’algerino, è pronto Defrel a riadattarsi al vecchio ruolo di esterno: «A Cesena ho giocato anche a destra, nessun problema. Siamo una grande squadra e possiamo vincere lo scudetto». In uscita c’è invece Sadiq, richiesto dal Torino, insieme a Castan, Iturbe, Vainqueur e Gyomber. Skorupski parte solo se arriva un’offerta importante e in quel caso verrà preso un altro portiere, mentre Gerson è stato tolto dal mercato: Di Francesco lo apprezza e la Roma è ben felice di dargli un’altra chance. Al momento non è previsto l’arrivo di un altro difensore, infine Monchi liquida così la «bufala» di un possibile assalto della Juve a Strootman: «Nessun contatto». Appunto.