IL MESSAGGERO (U. TRANI) – Il pubblico fa la sua parte in anticipo e a scatola chiusa: l’Olimpico, per la prima volta in questa stagione, torna a riempirsi come nelle notte più belle di Champions. Saranno più di 60 mila gli spettatori e l’incasso farà felice Pallotta con altri 5 milioni che entreranno nel forziere del club giallorosso. La cornice è, insomma, all’altezza del big match, più di quanto lo siano, da qualche tempo, la Roma e il Real quando giocano in Italia e in Spagna, come se fossero interessate esclusivamente al prestigioso palcoscenico internazionale. E, non a caso, stasera si affrontano per il 1° posto nel gruppo G. Stessi punti (9), ma scontro diretto dell’andata vinto nettamente dai blancos. Con il pari, le squadre di Di Francesco e Solari andrebbero con un turno d’anticipo agli ottavi, senza dipendere dall’esito della gara tra il Cska Mosca e il Viktoria Plzen che comunque scendono in campo alle 18,55.
PERCORSO SIMILE – Se il Cska non vince, entrerebbero all’Olimpico già qualificate. Non è, però, tempo di accontentarsi nel loro 12° incrocio (sempre in Champions). Perché, anche se in palio c’è il primato nella fase a gironi, la Roma e il Real non vivono questa stagione da big. I campioni d’Europa (hanno alzato il trofeo 13 volte, le ultime 3 consecutive) sono al 6° posto nella Liga e a 3 punti dal 4°; i giallorossi, nella scorsa edizione entrati tra le migliori 4 del nostro continente, sono solo al 7° posto in campionato e a 4 punti dalla Lazio quarta. Posizione identica e scomoda: fuori dalla zona Champions. Addirittura i blancos hanno perso più partite (7 contro 5) dei rivali di serata. Così il presidente Perez, a fine ottobre dopo la manita incassata nel Clasico, ha deciso di sostituire Lopetegui, capace di perdere in meno di 5 mesi il posto da ct della Spagna e da entrenador madridista, con Solari. Proprietà scontenta, a Madrid come a Boston. Pallotta, già da metà settembre, ha cominciato a pensare al successore di Di Francesco. Adesso è lui a rischiare l’esonero: imbattuto nelle 8 gare interne di Champions (7 successi di fila e 1 pari), non può sbagliare stasera e nemmeno domenica, sempre all’Olimpico, contro l’Inter.
FORMULA PRUDENTE – La rosa dimezzata non lo aiuta: assenti annunciati De Rossi, Perotti, Pastore e Lorenzo Pellegrini, e in dubbio pure Dzeko (stop in allenamento per l’indurimento alla coscia, già accusato prima di Udine). Tra i 21 convocati, il giovane erede Celar: il centravanti titolare, a digiuno da più di un mese (7 match, comprese le ultime 2 con la Bosnia), può ancora far spazio a Schick (3° match di fila). Di Francesco, preoccupato dalla fragilità difensiva, recupera Olsen e Manolas, prova la linea a 3, mossa usata per eliminare il Barça ad aprile (non andò bene nella semifinale ad Anfield contro il Liverpool e il 31 agosto a San Siro contro il Milan, e pensa al doppio terzino sul lato destro del 4-2-3-1, Santon basso e Florenzi alto. Forfait pesanti pure per Solari: Navas, Nacho, Reguilon, Odriozola e Casemiro. Nel 4-3-3 c’è da scegliere il regista: Ceballos cerca di difendere il posto. E Isco di tornare titolare nel tridente con Benzema e Bale.