70%, è questo il limite dei costi complessivi legati a stipendi, spese per mercato e agenti in rapporto ai ricavi, lo stabilisce il nuovo regolamento Uefa in materia di licenze per club e sostenibilità finanziaria. Questa misura sarà gradualmente attuata in tre anni e nel 2025 entrerà a regime: 90% per il 2023-24, 80% per il 2024-25 e 70% per il 2025-26. Questa estate andrà impostato il lavoro per il prossimo triennio. Il lavoro per Tiago Pinto non sarà facile, perché l’attenzione e la diminuzione dei costi dovrà andare di pari passo con la crescita tecnica che si attende Mourinho. Oltretutto in ambienti di mercato circola sempre con maggior insistenza la voce per cui Pinto dovrà “stavolta dovrà fare un colpo per la sua proprietà”, riferendosi a una cessione importante.
Come scrive il Messaggero, Mourinho chiede alla società di sfoltire la rosa cedendo giocatori fuori dal progetto tecnico e inserire almeno 3 rinforzi, da tenere d’occhio lo svincolato Lingard, questo al netto di cessioni che prevederebbero nuove entrate. Se Mkhitaryan non rinnovasse (Isco è l’alternativa), con Veretout pronto a salutare e Oliveira che non sarà riscattato, la Roma oltre al colpo in regia, uno come Douglas Luiz o Ruben Neves, dovrebbe fare anche un altro innesto: attenzione a Bissouma e/o Frattesi. A centrocampo potrebbero bastare quattro giocatori se, come sembra, Mourinho tornerà al 4-2-3-1. Il club dovrà comunque sistemare i conti: è questo l’impegno preso dal ceo Berardi con la Uefa: l’input è cedere e liberarsi di ingaggi che pesano e rappresentano un ostacolo per la soglia del 70% tra costi e ricavi. Al momento gli unici incassi certi per Tiago Pinto sono quelli per Pau Lopez e Under: la Roma spera di ricavare qualcosa da Florenzi e Olsen, ma non basta. Per questo potrebbero essere valutate offerte dai 40 milioni in su per Zaniolo.