IL MESSAGGERO (S. CARINA) – Non ha perso tempo. Sbarcato ieri mattina a Roma, dopo 8 ore di volo (di rientro dagli Usa), Monchi s’è diretto a Trigoria dove ha iniziato una lunga serie di appuntamenti. Nel tardo pomeriggio, poi, ha ripreso l’aereo ed è volato a Siviglia. Ufficialmente per trascorrere un weekend lungo in famiglia. Versione che però stona con l’iperattività del ds a una settimana dalla chiusura del mercato. Il viaggio ha un obiettivo: N’Zonzi. Andiamo però con ordine: di rientro nella capitale, due gli incontri più importanti in agenda con gli agenti Lucci (che cura gli interessi di Florenzi e Suso) e Giuffrida (che segue da vicino Perotti). Due nomi, Suso e Perotti, dai quali potrebbe passare il completamento della rosa. Perché l’argentino (fresco di rinnovo a dicembre) blocca l’arrivo di un altro esterno che Monchi, dopo le difficoltà per arrivare ai simil Malcom (Neres e Bailey, sul quale ieri Voeller ha gettato l’amo: «Con l’offerta giusta può partire, ma non sono arrivate proposte»), ha individuato in Suso.
IL TENTATIVO Premessa d’obbligo: l’operazione non è semplice, soprattutto perché ci sono soltanto 7 giorni a disposizione e trattative del genere, quando bisogna abbassare una valutazione iniziale importante (40 milioni), non si sbloccano dal giorno alla notte. Figuriamoci quando viene contemplato all’orizzonte uno scambio. Il Milan aveva provato a chiedere Lorenzo Pellegrini ma ha trovato il veto di Monchi che ritiene il centrocampista un elemento importante in chiave presente/futura. Si torna quindi, come nel gioco dell’oca, al punto di partenza: ossia, alla possibilità che l’argentino si trasferisca a Milano. È chiaro che un calciatore che ha rinnovato soltanto 8 mesi fa sino al 2021 e che non vuole lasciare la capitale (così a Espn: «Non chiuderò la carriera a Roma ma prima di andar via voglio alzare un trofeo») va convinto. Sia dalla Roma che dal Milan. Ed è questo il senso dell’incontro andato in scena ieri a Trigoria tra le parti. Discorsi comunque futuribili. Prima, infatti, bisogna abbassare la valutazione di Suso (e questo compito toccherà a Lucci). Poi, in un secondo momento, si discuterà eventualmente di quella di Perotti alla quale aggiungere un conguaglio (15/20 milioni), vista la differenza d’età tra i due calciatori (24 anni lo spagnolo, 30 l’argentino). Questa trattativa però è come un domino: se non s’incastra il primo tassello, vengono meno anche il secondo e il terzo. E il tempo stringe. Per questo motivo, nonostante le reiterate smentite (anche nelle ultime ore), il nome di Berardi non va depennato.
IL VIAGGIO A SIVIGLIA Nella serata di ieri, Monchi è poi volato in Spagna, a Siviglia. Con la chiusura del mercato in Premier, s’è infatti riaperto il discorso per N’Zonzi. In questo momento la Roma corre da sola e il ds vuole capire de visu le possibilità di riuscita dell’operazione sia con la società andalusa che con il calciatore. Ora tocca al francese decidere: sul piatto ci sono i 3,5 milioni offerti, compresi i premi, dai giallorossi. L’alternativa è rimanere in Spagna ai 2 milioni che percepisce attualmente. Inoltre c’è da parlare con il Siviglia che pur essendo propenso a rinunciare ai 35 milioni della clausola rescissoria, non intende scendere dalla valutazione di 30 milioni. La Roma ne offre 25 più bonus. L’alternativa (nonostante dal Brasile sia stato associato ai giallorossi il nome di Gabriel del Corinthians) rimane Samassekou. Ma questo, che inizierà a breve, è il weekend di N’Zonzi. Della serie: ora o mai più.