Il Messaggero (A.Angeloni) – Domani il tuffo in Europa. La Roma partecipa a una coppa, seppur minore rispetto alle altre, e inevitabilmente da protagonista. Di avversarie ce ne sono poche: c’è ad esempio il Tottenham che fu proprio di Mou. La Conference è l’occasione, il playoff l’incipit, ma si parte con l’handicap senza Abraham e Smalling. Dal 4 maggio, giorno dell’annuncio di Mourinho, il popolo romanista non è più stato lo stesso perché lo Special One è sinonimo di successo: “Non siamo i più forti ma prossimo pensare di vincere“, ha detto. Dopo una serie di amichevoli finalmente si parte: “Arriva il momento che piace a tutti. Non mi piacciono le amichevoli, le partite sono partite, e abbiamo cercato di prendere esattamente questo come una motivazione per tutti, la verità è che per i tre punti si gioca domenica con la Fiorentina e ancora più difficile è giocare in Turchia. Sono preparato, siamo pronti. Non siamo la rosa più forte del mondo, ma nessuno ci può proibire di pensare che la prossima partita possiamo vincerla”. Mourinho si aspetta altri rinforzi, per ora si allinea ai concetti societari. E’ consapevole che il mercato a volte prende strade diverse.