La Roma vola da Pallotta. C’è anche Rudi Garcia

La Roma vola da Pallotta. C’è anche Rudi Garcia

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rassegnastampaIL MESSAGGERO – U. TRANI – Anche Rudi Garcia è a Manhattan, arrivato a New York da Parigi in compagnia di Federic Massara, braccio destro di Walter Sabatini. Da Trigoria smentiscono la presenza dell’allenatore francese, volato negli Usa per conoscere James Pallotta e firmare con il presidente giallorosso il contratto biennale. Ma se la Roma, con tutto il suo management quasi al completo, è da ieri sera riunita negli States, il motivo principale è proprio la programmazione della nuova stagione. E il nuovo tecnico è la prima pietra della rifondazione.

IL VIAGGIO – La convocazione non sorprende. Così non si può più andare avanti. Tutti a rapporto da James Pallotta, per voltare pagina. I dirigenti del club giallorosso, umiliato e deriso in città e fuori (tra vignettisti e imitatori, il marchio subisce affronti quotidiani), sono da ieri a New York su invito del presidente giallorosso. Che vuole conoscere la verità su quanto sta accadendo a Trigoria. Senza Europa da due anni e senza risposte per una piazza delusa e ormai in rivolta, bisogna prendere di petto la situazione per dare nuove certezze alla tifoseria dopo le due stagioni fallimentari. Con più umiltà e meno approssimazione.

INTERROGATIVI E PERPLESSITÀ –  Pallotta è alterato. La Roma è come se fosse sparita dal pianeta calcio. «Non possiamo più sbagliare» è la sintesi del messaggio che il presidente ha rivolto ai suoi interlocutori. Sabato ha preparato l’incontro negli Usa, contattando l’avvocato Mauro Baldissoni e il ds Walter Sabatini, riuniti allo studio Tonucci per avere la conferma dell’appuntamento oltreoceano. Il ceo Italo Zanzi si è messo in viaggio con due giorni di anticipo. Sua la relazione, sul momento della società, presentata nel weekend a Pallotta. Diversi gli aspetti da affrontare: questione tecnica e anche ambientale, budget di mercato e comunicazione, iniziative commerciali e aggiornamento sullo stadio di proprietà. E’ il primo vertice dopo l’addio di Franco Baldini. Andranno ridefiniti i ruoli. C’è chi spinge per affidare un ruolo, magari proprio quello vacante di dg, al consigliere Baldissoni che, con Sabatini, ha ormai i pieni poteri. Più di Zanzi, messo in discussione dai dirigenti italiani che negano ovviamente ogni contrasto. Se non salteranno subito alcune figure, da oggi in poi tutti saranno però sotto la lente di ingrandimento di Pallotta e del suo braccio destro Mark Pannes, presente pure lui (e Sen Barror) a Manhattan negli uffici della Raptor. Troppi errori commessi, in particolare dopo la sconfitta con la Lazio nella finale di Coppa Italia: dalla gestione del nuovo logo che non piace alla sciarpa celebrativa del derby finito male messa in vendita dopo la figuraccia storica. La contestazione è a 360 gradi: anche l’Hall of Fame è nel mirino, solo insulti e nessun consenso. Sabatini esporrà le sue idee di mercato. Alcuni calciatori li ha già bloccati, altri dovrà prenderli. E qualcuno dovrà cederlo. Dopo quanto accaduto in questi due anni, 120 milioni spesi e risultati scadenti, Pallotta vigilerà personalmente sugli investimenti.

L’ASSENZA DELL’AD –  Se Zanzi, avendo fiutato attorno a lui un’aria che non gli piace, ha visto Pallotta prima di Baldissoni e Sabatini, l’amministratore delegato Claudio Fenucci non è stato nemmeno invitato al meeting di New York. Ormai, con l’uscita di scena di Baldini, è sempre meno coinvolto nelle strategie. L’ad cura la parte finanziaria ed è il riferimento per UniCredit, il socio di minoranza, e per la Lega calcio, dove potrebbe avere una carica al più presto. Da fine mese o comunque in estate, chiamandosi pure lui fuori dal progetto. La Banca, invece, monitorizza ogni mossa del club. Escluse nuove linee di credito per il rafforzamento della squadra.

LE DISMISSIONI TECNICHE –  La Roma si dovrà autoalimentare. Per i nuovi acquisti saranno necessarie, dunque, alcune cessioni: De Rossi e Osvaldo sono sul mercato e qualche giovane partirà, inserito in alcune operazioni in entrata. Ma in assoluto gli incedibili sono pochi. UniCredit, dall’inizio dell’avventura con il consorzio Usa, sta cercando di diminuire la sua quota, così come Pallotta sta lavorando per accogliere nuovi soci per rendere più solido il club. La settimana prima del derby il presidente ha avuto incontri con i rappresentanti di due fondi internazionali che avrebbe voluto subito come potenziali partner. All’estero, però, il fascino per la Roma non è più quello di qualche mese fa. Per i risultati negativi sul campo e per le scelte pittoresche nella comunicazione è meno credibile. Baldissoni e Sabatini domani saranno di nuovo nella capitale. Con Garcia.

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