La seconda vita di Totti. Da punta può battere i miti

La seconda vita di Totti. Da punta può battere i miti

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GAZZETTA DELLO SPORT – M. CECCHINI – Alla storia, in fondo, piace percorrere binari consueti. Per questo, forse, la natività profana del Lato B della sua carriera è universalmente collocata a dicembre — il 18 per la precisione — di un 2005 che mostrava colori giallorossi più sbiaditi del previsto. La seconda vita calcistica di Francesco Totti cominciò in un pomeriggio genovese. Un parto lungo 90′ giocati, per la prima volta, da attaccante puro, un po’ triste, solitario y final, come raccontava Osvaldo Soriano. Il capitano della Roma — in quel momento 10a in classifica — aveva da poco compiuto 29 anni ed era entrato in quello che sembrava il lungo crepuscolo suo e del club, oberato dai problemi finanziari. Non a caso per la panchina era stato scelto un tecnico emergente come Luciano Spalletti, capace di valorizzare il materiale a propria disposizione. E Totti? Totti era Totti, per vocazione trequartista col vizio del gol. Non a caso, fino a quel momento, in 13 stagioni aveva segnato 116 gol. Abbastanza per ipotizzare una nobile fine di carriera da 150-160 reti.

«Ora tocca a Nordahl» Poi arrivò quella partita, un gol in spaccata, una pagella da migliore in campo, una emergenza infortuni e tutto cambiò. Sette anni dopo il capitano si è scoperto attaccante implacabile. Non caso in 6 stagioni e due metà (quella del 2005-2006 e l’attuale) Totti ha realizzato già 105 reti, che adesso lo collocano dietro solo a Piola (274) e Nordahl (225) nella storia dei cannonieri della Serie A a girone unico. Domanda: aggancio sotto l’albero, Chievo e Milan permettendo?

Arriva Pallotta Sarebbe un regalo bellissimo anche per il presidente Pallotta, atteso per il fine settimana a Roma per un Natale da vivere finalmente in zona Europa. Intanto il capitano, dopo la prova «monstre» contro la Fiorentina — esaltata anche dai giornali stranieri — traccia la rotta. «Spero di arrivare presto al secondo posto — ha detto —. Piola è molto lontano, ma tutto è possibile». Proprio come pensa della sua Roma. «Giocando così possiamo toglierci tante soddisfazioni». Non a caso, con i 38 gol realizzati finora è importante notare come una squadra di Zeman in avvio di stagione non abbia mai segnato così tanto in A. Con queste premesse, facile immaginare come il rinnovo del rapporto col club, in scadenza nel 2014 — voluto da Totti per chiudere la carriera a 40 anni (2016) — potrebbe presto diventare poco più di una formalità. Certo, ci sarebbe un contratto da dirigente già firmato che attende in un cassetto di dare inizio a un’altra storia. Ma per interrompere un’emozione del genere, in fondo, c’è sempre tempo.

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