Mentre Repubblica e Corriere dello Sport pubblicavano suoi propri giornali un’intervista ad Andrea Agnelli, nella quale il presidente della Juventus tentava di spiegare quanto di buono c’è nel progetto della SuperLega, alcuni club fondatori hanno deciso di staccare la spina dopo neanche 48 ore. Intorno alle 23:00 di ieri sera tutti e sei i club inglesi hanno postato sui propri social dei comunicati con i quali hanno annunciato l’uscita di scena dalla grottesca operazione ‘Super Lega’.
We can confirm that we have formally commenced procedures to withdraw from the group developing proposals for a European Super League (ESL).#THFC ⚪️ #COYS
— Tottenham Hotspur (@SpursOfficial) April 20, 2021
As a result of listening to you and the wider football community over recent days we are withdrawing from the proposed Super League.
We made a mistake, and we apologise for it.
— Arsenal (@Arsenal) April 20, 2021
We will not be participating in the European Super League.#MUFC
— Manchester United (@ManUtd) April 20, 2021
Club statement.https://t.co/GeNQZn8091
— Manchester City (@ManCity) April 20, 2021
Club statement.
— Chelsea FC (@ChelseaFC) April 20, 2021
Anche l’Inter in tarda serata ha deciso di sfilarsi dall’operazione: “Il progetto allo stato attuale non è più ritenuto interessante”. Questo il pensiero del club nerazzurro appreso dall’ANSA. Sono rimasti dunque cinque club: Atletico Madrid, Barcellona e Real per la Spagna, Milan e Juventus in Italia.
Agnelli però non si arrende: “E’ il futuro del calcio”
“Fra i nostri club c’è un patto di sangue, il progetto della Superleague ha il 100% di possibilità di successo, andiamo avanti”. Andrea Agnelli non si arrende e dopo le defezioni dei club inglesi e dell’Inter in un’intervista a Repubblica apre al dialogo con le istituzioni del calcio: “Se ci fanno una proposta, valuteremo”. Il presidente della Juve e vicepresidente del nuovo progetto ha sottolineato che si continuerà con l’obiettivo di “creare la competizione più bella al mondo capace di portare benefici all’intera piramide del calcio, aumentando la distribuzione delle risorse agli altri club e rimanendo aperta con cinque posti disponibili ogni anno per gli altri da definire attraverso il dialogo con le istituzioni del calcio”. Secondo Agnelli la Superlega non mette a rischio i campionati nazionali. “C’è piena volontà di continuare a partecipare a campionato e coppe nazionali”. E poi entra nei particolari: “Noi rimaniamo nelle competizioni domestiche, andremo a giocare in ogni stadio d’Italia, di Spagna e d’Inghilterra. Il nostro lavoro resterà intrinsecamente legato alle competizioni domestiche”.