CORRIERE DELLO SPORT – G. DOTTO – Momenti magici. In fondo al pozzo dei desideri di qualunque romanista, alle prese da anni con il lutto preventivo per l’addio di Totti, quando sarà, se mai sarà, c’era l’immagine di un giovane tanguero (ma forse era un torero che all’occasione balla il tango) dallo sguardo maliardo e pure un po’ assassino. Ebbene, si è materializzato, tra Casalpalocco, Trigoria e l’Olimpico. Il primo piano della sua uscita furente da Torino, occhi che buttano fuoco e non cenere, lo conferma: Erik Lamela è venuto fuori da quel pozzo. Lui che abbraccia Totti, l’Olimpico intero e tenero che si commuove. Il sinistro di Lamela segnerà un’epoca. Non certo per aver fatto la bua al pancino o quel che era di Chiellini (i geni sono cattivi, non lo sapevate?), ma perché, come la bacchetta magica di Merlino, trasforma gli uomini alias calciatori in rospi e la palla in principessa. Incantamento o sfregio, dipende, se sei con lui o contro di lui. Il suo sinistro è musicalità pura. La nota perfetta del diapason. Momenti magici. […] Di per sè niente di che, persino facile a vedersi, ma mozzafiato il modo per quanto è bello, il tocco per quanto letale. Non è il sinistro che trova e calcia la palla, somma volgarità, ma è la palla che esce dalla pancia di quel sinistro come la freccia dall’arco, l’istantanea da una Polaroid, l’asso da un guanto. L’esecuzione del matador. E l’altro. L’assist a Totti dell’1 a 0 in Roma-Cesena. Non tanto il pur mirabile tocco-tacco ma lo sguardo. Fateci caso, ritrovatelo su youtube. Un trafelato mastino gli sta addosso, sputa fiamme e Lamela cosa fa? Trova il modo di mollare un’occhiata furtiva alle spalle, sente il capitano che arriva e fa la bravata. La freddezza pornografica del fuoriclasse. La Roma deve murarlo vivo.
LO STADIO COME CORAZZA – L’avete mai incrociata la Juventus nella sua nuova casa? E’ una squadra potenziata. Doping legale. Uno stadio così è l’esoscheletro dei suoi giocatori, l’estensione del loro corpo. Li protegge e li amplifica. Come la corazza dei guerrieri monaci ti moltiplica le energie e ti dà l’illusione dell’invulnerabilità. Gli americani sanno di che si tratta. […] Uno stadio così vale portarsi a casa Cristiano Ronaldo. Esalta i giocatori, ma potenzia anche i tifosi. Li arruola al suo servizio. Li costringe ad essere degni dello stadio che indossano. Priorità assoluta, lo stadio. Business uguale anima, l’equazione perfetta.
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