L’arte del suicidio

L’arte del suicidio

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Alla fine qualcuno doveva pur inventarsela. Chi vuole conoscere il fautore di questa nuova arte deve fare un giro dalle parti di Trigoria. Ogni giorno può andare verso il piazzale Dino Viola, inerpicarsi tra gli alberi e scorgere 25 giocatori che si allenano ogni giorno per apprendere al meglio questa nuova filosofia. Complicarsi la vita è una qualità tutta Made in Rome, che ci offre ogni volta nuove puntate. È come guardare quella serie tv che non vuole proprio saperne di finire e ti regala nel finale (l’ennesimo finale) un nuovo stravolgimento della trama, un momento di suspense inatteso. Questa squadra continua a commettere gli stessi errori, butta via punti e/o energie che potrebbero essere senza alcun dubbio riutilizzate meglio in altre situazioni o contesti. Momenti di blackout così totali che anche Fantozzi o il ragionier Filini, in un campo allagato e con un nuvolone sopra, riuscirebbero a segnare ai giallorossi. Vi è mai capitato di giocare a un videogame e, quando state per superare un livello complicatissimo, qualcuno fa qualcosa (nessuno sa chi e cosa, è sempre colpa delle forze oscure) e salta la luce? Beh, a qualcuno sarà successo. La Roma riesce a essere incredibilmente tutte e due le cose: l’eccellente giocatore di videogame e il maledetto ragazzo che rende vano tutto il lavoro fatto.

dzeko gol

Il lato positivo di questa partita è sicuramente il risultato: si torna a vincere dopo più di un anno in Champions League e grazie a un gol di Edin Dzeko, a digiuno dal 30 agosto. In classifica si è fatto un piccolo passo in avanti, ma la strada è ancora tutta in salita, perché la prossima sfida è in casa dei marziani. Il lato negativo, oltre al gusto del brivido già menzionato, sono gli infortuni: Maicon dà forfait per il derby, Florenzi e De Rossi forse. Il laterale verdeoro contro i tedeschi dura solo 20′, mentre gli azzurri subiscono il riacutizzarsi dei problemi che li avevano bloccati nei giorni precedenti. La loro presenza nella stracittadina sarà valutata con cautela fino agli minuti. Garcia, assenze o meno, dovrà lavorare tanto sulla testa dei giocatori in occasione del match di domenica. I derby si vincono prima con la testa, e poi con gli aspetti tecnici. Si dovrebbero vincere anche con i tifosi, ma “qualcuno” preferisce vedere le curve vuote. In questo Roma-Lazio in fondo abbiamo già perso tutti.

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