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FOCUS CGR – Il Bayer di Schmidt: carattere teutonico, pressing alto ma una difesa perforabile

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L’AVVERSARIO, NUMERI E PRECEDENTI CGR – La Roma è volata questa mattina in Germania per giocarsi la qualificazione agli ottavi di Champions League, con la speranza di non ripetere l’indecorosa prova di Borisov.

Il Bayer Leverkusen è una squadra molto complicata da affrontare, soprattutto tra le mura amiche: la compagine di Schmidt – 48 anni nato a Kierspe in Germania – in casa attua un pressing molto alto, a tratti asfissiante, nella metà campo avversaria, situazione di gioco che la Roma ha dimostrato di patire molto negli ultimi tempi, come avvenuto ad esempio nella prima mezz’ora, dell’ultima gara di Coppa contro i bielorussi.

In questo senso sarà fondamentale arginare la qualità del turco Calhanoglu, la velocità negli inserimenti di Mehmedi e Bellarabi, che da soli hanno eliminato la Lazio a fine agosto dai preliminari, in un 4-4-2 molto compatto e corto tra le linee, che in fase offensiva diventa un 4-2-3-1.

bayer-leverkusen

La prima punta dovrebbe essere Kiessling, a meno che Schmidt a sorpresa non schieri dall’inizio il Chicharito Hernandez (ex di Real Madrid e Manchester United).

In campionato il Bayer Leverkusen ha iniziato non benissimo: dopo nove giornate la squadra diretta da Rudi Voeller (grande ex di giornata), è settima in classifica con 14 punti, a solo 1 punto di distanza da Wolfsburg quarto in zona Champions.

Solo 8 le reti segnate in campionato, 9 quelle subite, segno effettivo di una difesa rivedibile e perforabile, soprattutto molto lenta. Su questo aspetto, in termini di ripartenze veloci, Rudi Garcia dovrà studiare i meccanismi giusti, perché anche contro la Lazio, il Leverkusen ha dimostrato evidenti carenze, soprattutto nella coppia dei due centrali.

Diverso il rendimento in Champions: nelle ultime tre partecipazioni (2014-2015, 2013-2014 e 2011-2012), il Leverkusen ha sempre passato il turno, da seconda, con 10 punti, conseguendo in casa 7 vittorie su 9 partite (le altre due furono due sconfitte contro Monaco e Manchester United).

Nelle ultime due gare casalinghe europee 3-0 sulla Lazio e 4-1 sul Bate Borisov.

C’è un precedente in Champions, che risale al 2004: finì 3-1 per i padroni di casa, non bastò il gol di Francesco Totti – deviato – che ha aperto una disputa sul conteggio totale delle reti del capitano in maglia giallorossa, visto che l’Uefa in un secondo momento lo ritenne un autogol.

 

 

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