Il calendario della serie A 2015-2016 ha messo di fronte alla “terza” Roma di Rudi Garcia subito un avversario molto ostico da affrontare, per di più in trasferta: l’Hellas Verona di Andrea Mandorlini alla terza stagione consecutiva nel massimo campionato.
L’Hellas arriva da un 10° posto nella stagione 2013-2014 e un 13° posto nella scorsa annata, cioè due salvezze conquistate senza grandi ansie, anche se non soprattutto grazie, alla straordinaria vena prolifica (ritrovata) dell’immortale Luca Toni.
In due campionati 42 reti realizzate per il bomber modenese, che alla soglia dei 38 anni non vuole smettere di fare gol e regalare emozione ai suoi tifosi.
Grandi cambiamenti in casa Hellas in questa stagione, anche sul piano dirigenziale: Sogliano – dopo lo straordinario lavoro tra serie C, B e serie A – ha lasciato Verona e al suo posto il Presidente Setti ha scelto Riccardo Bigon, a sua volta messo alla porta dal Napoli.
L’ex direttore sportivo partenopeo si è presentato subito con un gran colpo, riuscendo a mettere sotto contratto per quattro anni Giampaolo Pazzini, svincolatosi dal Milan.
Dunque il Verona quest’anno si presenta con una coppia di centravanti straordinaria per il livello della squadra e le ambizioni del club, comunque in crescita di anno in anno: Pazzini-Toni, che si ritrovano dopo l’esperienza all’ombra della Fiesole, pronti a giocare in coppia.
Sempre sul piano del mercato, almeno finora, l’Hellas tra le c.d. piccole è una delle squadre che ha speso di più: 6,5 milioni a fronte di circa 800 mila euro di entrate, tengono in rosso il bilancio del mercato.
Federico Viviani (uno dei tre ex romanisti insieme al suddetto Toni e Leandro Greco) è arrivato dalla Roma a titolo definitivo per 4 milioni di euro, al fine di sostituire Panagiotis Tachtsidis ritornato dal prestito al Genoa.
Acquistati poi Eros Pisano dal Palermo per 1 milione, Filip Helander dal Malmo per la stessa cifra e Greco dal Genoa per 300 mila euro.
Completano il mercato in entrata più rilevante per la prima squadra gli arrivi a titolo gratuito di Pazzini, Albertazzi dal Milan, Romulo di ritorno dalla Juventus (che non lo ha riscattato a causa di diversi guai fisici), Samuel Sauprayen dal Digione, Siligardi dal Livorno e il terzino Claudio Winck dall’Internacional di Porto Alegre.
Una squadra dunque che appare più completa degli scorsi anni, con i soliti Moras, Halffredsson, Rafa Marquez e Jankovic a fare da guida ad una serie di giovani interessanti: su tutti Jacopo Sala, trasformato da Mandorlini in terzino destro, entrato nelle mire del Napoli soprattutto, ma seguito anche dalla Roma nelle scorse settimane.
Età media del gruppo 28 anni circa, con 6 Nazionali e 13 stranieri in rosa (pari al 48% della squadra).
Dal punto di vista tattico l’arrivo di Pazzini regala all’Hellas un elemento di imprevedibilità in più, perchè Mandorlini fino all’ultimo secondo, anche in base alla tipologia dell’avversario, potrà scegliere di schierare la sua squadra con il “classico” 4-3-3 oppure anche con un 4-3-1-2 che preveda l’inserimento di uno tra Jankovic e Siligardi alle spalle del duo Pazzini-Toni.
Appuntamento domani allo stadio Bentegodi (ore 18:00) per la prima giornata della nuova Serie A.