Lazio e Roma un’occasione di crescita

Lazio e Roma un’occasione di crescita

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224756178-b082ba87-dcf8-4db8-b277-de914d746d13CORRIERE DELLO SPORT – L. FERRAJOLO – Non date retta a chi sostiene che la Coppa non conta. Non è sicuramente la Champions e non vale lo scudetto, però porta un po’ di soldi e di prestigio, garantisce un posto in Europa e la finale di Supercoppa in estate. Che dunque in finale ci vadano Lazio e Roma è sicuramente motivo di gaudio e al tempo stesso un segno della vitalità del calcio romano. Dipenderà ora dalla città, dai suoi tifosi, da tutti noi, vivere l’evento nel modo giusto, farne un’occasione di crescita. Benvenuto dunque il superderby di Coppa, però attenzione, non buttiamo fumo negli occhi. Che vinca la Lazio o la Roma, sia chiaro che nessuna Coppa Italia può cancellare i problemi e i limiti attuali delle due squadre. Può attenuare l’amarezza di una stagione, non modificarne i valori e le indicazioni. Sappiamo bene di cosa hanno bisogno sia la Lazio che la Roma per andare avanti e non deludere ancora. Non sarà una finale di Coppa Italia a confondere un quadro sin troppo chiaro. Entrambe sono molto imperfette, anche se le diagnosi sono diverse e dunque pure le cure di cui hanno bisogno.

(…) Se prendi gli undici titolari, la Lazio è di tutto rispetto, ma ormai da tempo non si gioca più in undici e inoltre la Lazio ha in ruoli chiave giocatori non più giovani e un po’ usurati come Klose e Dias, o stremati come Ledesma. Se la società non garantisce a Petkovic un gruppo adeguato, inutile prendere in giro la gente. I problemi della Roma sono di altra natura. Dopo aver sbagliato due volte l’allenatore, si ritrova con un organico ricco sia in qualità che quantità. Da completare, ma in prospettiva molto intrigante, con giovani talenti come Lamela, Pjanic, Destro e Marquinhos. Serve però il tecnico giusto cui affidare il gruppo perché gli dia finalmente un’organizzazione, un gioco, un’identità, una strada chiara e precisa da percorrere. Un allenatore bravo, con personalità e spalle larghe, non necessariamente uno scienziato. Andreazzoli, mettendoci buon senso e competenza, sta salvando in parte una stagione disastrata da Zeman, ha rimesso in corsa una squadra confusa e avvilita, però va bene per l’emergenza non per un piano a lungo respiro. (…)

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