IL MESSAGGERO – M. FERRETTI – Undici gol in campionato, uno meno di Mattia Destro e due più di Fabio Borini, non gli sono bastati per convincere Cesare Prandelli a portarlo agli Europei.
Il cittì l’ha lasciato a casa, non l’ha convocato ieri a Coverciano, ha preferito inserire nel gruppo azzurro i due attaccanti dell’Under 21 e Daniel Pablo Osvaldo, l’argentino che canta l’Inno di Mameli, c’è rimasto male. Molto male. Anche perché la bocciatura azzurra è arrivata più o meno in contemporanea con l’esclusione di Cesena. E, allora, l’interrogativo è automatico: dopo aver perso l’Italia, Osvaldo rischia di perdere anche la Roma?
C’è chi sostiene che dietro il no di Prandelli ci sia in qualche modo lo zampino di Franco Baldini, amico sincero del cittì azzurro. Che, insomma, la bocciatura di Osvaldo sia stata non solo tecnica ma anche comportamentale ricordando la sua lite con Lamela a Udine, l’espulsione di Bergamo, quella ancor più grave contro la Fiorentina, le accuse all’arbitro Bergonzi dopo la sconfitta in casa della Juventus e la discussione feroce che l’italo-argentino ha avuto con lo stesso Baldini, reo di aver accusato la squadra dopo la sconfitta di Lecce di non avere la giusta personalità. Un tipo fumantino, Osvaldo. Ma anche, numeri alla mano, il miglior attaccante stagionale della Roma.
Pagato la scorsa estate 17,5 milioni di euro, bonus esclusi. Un attaccante da vendere? (…)Deciderà il nuovo allenatore, ovviamente in accordo con i dirigenti. Se, come tutto lascia ritenere, sulla panchina giallorossa tornerà Vincenzo Montella, la Roma giocherà in maniera molto diversa da come giocava con Luis Enrique.
Analizzando il Catania, ad esempio, si può notare che nel 4-3-3 ci sono due attaccanti esterni che cercano in continuazione l’uno-contro-uno, quindi molto rapidi e dotati tecnicamente, e che il centravanti non è un armadio ma un elemento, altrettanto bravo da un punto di vista tecnico, quasi complementare con i due compagni. E questo significa che, conoscendo le sue qualità, Osvaldo in una Roma montelliana potrebbe giocare solo da attaccante centrale. Cosa che, però, nel campionato appena terminato ha fatto raramente, giostrando quasi sempre da punta di sinistra con un trequartista alle spalle. Ricapitolando, la permanenza di Osvaldo alla Roma non dipenderà esclusivamente da un fattore tecnico-tattico.(…)
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