Lluch: “Keita a Valencia era un leader. Fisicamente sta bene, volevano trattenerlo”

Lluch: “Keita a Valencia era un leader. Fisicamente sta bene, volevano trattenerlo”

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Keita2Victor Llunch, giornalista dell’emittente spagnola Onda Cero, ha parlato in maniera decisamente positiva del recente acquisto di Seydou Keita da parte della Roma. Queste le sue parole, riportate da gianlucadimarzio.com:

“Al suo arrivo a Valencia eravamo tutti un po’ dubbiosi sul suo stato di forma e sulla sua utilità. Veniva dalla Cina, dove non c’è lo stesso ritmo. Ha dimostrato da subito, però,  di poter giocare ancora ad alti livelli nel calcio europeo. Per il Valencia è stato un giocatore importantissimo, nonostante sia rimasto solo 4 mesi. Al termine della stagione i tifosi cantavano ripetutamente “Keita quedate, Keita quedate (resta)”. Entrare nel cuore della gente in così poco tempo ti fa capire molte dinamiche. Keita era l’esempio numero uno per tutti i giovani. La caratteristica più marcata? La sua personalità. Era il leader del gruppo. Ricordo ancora quell’episodio prima della semifinale d’andata di Europa League contro il Siviglia: Pizzi riunisce tutta la rosa in mezzo al campo e decide di far parlare i veterani, quelli più esperti; Keita ha preso la parola, con carisma. “Siete ancora giovani, ma potrebbe non capitarvi mai più” diceva il maliano. “E’ la partita più importante della vostra vita”. E quando c’era da dimostrare, Keita non si è mai tirato indietro. Centrocampista difensivo molto duttile, il ragazzo ha giocato spesso in coppia con Parejo. Insieme, Dani rendeva di più. Perché libero da quel lavoro sporco tanto ben curato dall’ex Barcellona. Come sta fisicamente? Bene, è stato bene tutta la stagione. In queste ultime due settimane il giocatore ha avuto un problema al ginocchio destro, ora non sarà al 100% sicuramente. Ma c’è tempo davanti. Se il Valencia ha provato a trattenerlo? Certo, il club lo voleva tenere e farlo rinnovare perché Keita si è dimostrato un professionista incredibile. Forte in campo, educato con la stampa e sincero. Uno che faceva la differenza. Ci è stato detto che inizialmente il giocatore preferiva una città che lo amasse, in cui la famiglia si trovasse a suo agio. Poi, ha scelto di competere ad alti livelli, in Champions. Nella Roma lo vedo bene“.

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