EDITORIALE – Nella serata di Halloween, i lupi giallorossi che a Londra, due settimane fa, avevano azzannato il Chelsea, ieri hanno steso definitivamente la preda, lasciando solo pochi brandelli tra le mani di Conte, ad un passo dall’esonero.
E’ stata una Roma meravigliosa, che dinanzi a 55 mila spettatori, come promesso dal mister in conferenza stampa, ha dato tutto, regalando giocate, gol, compattezza, aggressività e trascinando il pubblico.
RIVOLUZIONE – “Di Francesco sta cambiando la Roma, oggi, rispetto agli scorsi anni, siamo più aggressivi, giochiamo in avanti contro qualsiasi avversario…” l’incoronazione del lavoro del tecnico pescarese è arrivata nel post gara dell’Olimpico da Capitan De Rossi. In poche settimane l’ex tecnico del Sassuolo ha conquistato la fiducia di tutti, utilizzando il turnover non per dare il classico contentino ai giocatori, ma coinvolgendo tutti e l’immagine più efficace è proprio quella di Gerson, sempre più coinvolto nelle rotazioni in quest’ultimo mese, che ieri sera entra in campo a 20 minuti dalla fine e sfodera una cattiveria agonistica che nessuno credeva possedesse. Con il roboante successo sul Chelsea, che ha fatto il giro del mondo sulle pagine di tutti i quotidiani sportivi, la Roma si è consacrata nella massima competizione europea, dimostrando una consapevolezza e una voglia di essere protagonista, finalmente, al cospetto di squadre contro cui spesso e volentieri era stata costretta a capitolare nelle scorse stagioni.
8 punti in classifica dopo 4 partite – miglior partenza in Champions nella storia giallorossa – il primo posto conquistato e la possibilità di qualificarsi agli ottavi con un solo punto a Madrid, addirittura con una giornata d’anticipo. Un sogno tramutatosi in realtà grazie al lavoro straordinario di Eusebio Di Francesco: “Dev’essere un punto di partenza, non vogliamo fermarci qui”.
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EL SHAARAWY e PEROTTI SHOW – Sul piano dei singoli un’altra splendida immagine è quella del duo El Shaarawy-Perotti: accantonati la scorsa stagione nel momento delicato della stessa da Spalletti, incapace di sfruttarne a pieno le qualità; recuperati, rigenerati, rimotivati da Eusebio Di Francesco e la dimostrazione è nei movimenti senza palla che il Faraone fa in occasione dei primi due gol. Taglio da destra a sinistra, imprevedibilità e poi finalizzazione. Eppure ci avevano raccontato che a destra El Shaarawy e Perotti non volessero giocare…
