LA REPUBBLICA (M. PINCI) – L’unica certezza che hanno a Madrid è che la corsa del tecnico del Real, Julen Lopetegui, sia giunta alla fine. Quello che ancora nessuno sa è se il presidente Florentino Perez trasformerà la sua insoddisfazione in esonero già stasera. L’ultimatum scade alle 16.15 (diretta su Dazn), quando col Barça l’allenatore si giocherà forse l’ultima occasione di fargli cambiare idea e restare. Il direttore delle relazioni internazionali Butragueño in effetti, quasi lissando un termine, dopo la vittoria striminzita in Champions col Viktoria aveva annunciato: “Lopetegui ci sarà nel Clasico”.
Sara il primo dal dicembre del 2007 senza né Cristiano Ronaldo né Leo Messi, infortunato. In un curioso incrocio di destini, anche quella volta Ernesto Valverde – oggi tecnico dei blaugrana – era a Barcellona: allenava però l’altra squadra della città, l’Espanyol. E Lopetegui era già all’epoca uno stipendiato del Madrid, ma come capo degli osservatori internazionali. Si divertiva a girare il mondo, oggi lo accusano persino di sorridere poco. E ieri a Valdebebas, la casa del Real, provava a nascondere il nervosismo: “Respirerò pure dopo la partita, le voci non le ascolto”. Una sconfitta stasera al Camp Nou può spalancare la panchina più ambita del mondo a Solari, ex ala dell’Inter e oggi tecnico del Real Castilla (la squadra B) che la occuperebbe ad interim in attesa di un nome forte. Antonio Conte ha il gradimento di Florentino. Che però non ha mai nascosto la passione per Jose Mourinho e sarebbe disposto ad attenderlo. Anche a costo di tenere Lopetegui. Il Barça invece ha altri problemi: ieri il club ha espulso 33 soci e ne ha sanzionati 2.789, tutti colpevoli di aver ceduto il proprio abbonamento a un’organizzazione criminale che ha così prodotto biglietti falsi – anche nell’ultimo Barça-Real – incassando 1,5 milioni. In Spagna, non proprio un clasico.