LA REPUBBLICA – F. FERRAZZA – Inevitabile passi in secondo piano la gara di oggi contro il Chievo, la Roma è tutta concentrata a capire quale sarà il futuro di Luis Enrique. «Io ho già deciso, so al 100% cosa farò», ma non vuole comunicarlo prima della fine del campionato. «Ci sono due possibilità, rimanere o andare via, è facile». Facile, certo, ma tra le due opzioni scorre un mare di perplessitàe problematiche. «Ho detto tante volte che sono un allenatore diverso – continua lo spagnolo – quando arriverà il momento dirò quello che penso. Quando parlerò con la società dirò tutto quello che è successo in questa stagione, faremo le nostre valutazioni e prenderò la mia decisione». Decisione che ha però detto di aver già preso. Inutile giocare con le parole, tra una decina di giorni si capirà con chiarezza se Luis Enrique sarà sulla panchina giallorossa anche la prossima stagione. «Mi dispiace che la gente pensi che non ce l’abbiamo messa tutta, ma questo è il calcio: quando non ci si identifica con la squadra perché si pensa gli manchi carattere, si crea un clima strano, che non aiuta i giocatori».
Meglio concentrarsi sull’attualità, sulla trasferta di Verona. «Ho in testa solamente la gara con il Chievo e mi interessa solo vincere, altrimenti non avremmo alcuna possibilità ormai per lottare per l’Europa. La stagione non è ancora finita e speculare sul futuro non mi interessa. Io sono asturiano e noi siamo tutti combattenti». Non convocati gli acciaccati Stekelenburg e Rosi, mentre rientra De Rossi, assente per squalifica contro il Napoli. «Giocherà a centrocampo» annuncia Luis, che ha potuto convocare anche Bojan, uscito dolorante dal campo sabato sera. Sarà nuovamente titolare, l’ex Barca, insieme a Borini e Totti (Osvaldo e Lamela sono ancora squalificati).
E proprio al capitano è stato ieri esposto uno striscione – omaggio fuori Trigoria: «Francesco cuore anima e sudore, sei solo tu il nostro onore».
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