IL MESSAGGERO – S. CARINA – Se contasse solo il primo tempo e non tutt’e due, la Roma oggi sarebbe prima, a pari merito con la Juventus e l’Udinese. Luis Enrique, anche partendo da questi numeri e con 20 partite a disposizione, può intervenire per migliorare il rendimento del suo gruppo e quindi la posizione in classifica. Sabato, contro il Cesena all’Olimpico, l’ultimo turno del girone d’andata: fin qui i giallorossi, sommando i risultati ottenuti nei primi 45 minuti dei 18 match giocati, hanno conquistato 33 punti. Sarebbero 32, perché quello preso a Catania è congelato. Ma dato che la partita del Massimino, sospesa sabato sera per il diluvio, riprenderà dal punteggio di 1 a 1, maturato nella prima parte, i punti sono 33. Lucho, insomma, come Conte e Guidolin.
La differenza tra la Roma, 27 punti in 17 gare, e le altre due squadre sta nel comportamento nella ripresa (…). Ma la Juve capolista ha mostrato continuità: 38 punti. Bene, dunque, anche nel secondo tempo, e benino pure l’Udinese con 35 punti. La Roma ha buttato 9 punti nella ripresa di 5 partite, 4 delle quali giocate all’Olimpico: il debutto con il Cagliari, dal pari alla sconfitta, la gara interna con il Siena, dal successo al pareggio, il derby, dalla vittoria al kappaò, la sfida al Friuli con l’Udinese, dallo 0 a 0 al 2 a 0, e l’ultimo pareggio interno, con la Juve, dopo aver chiuso in vantaggio la prima parte.
In 10 gare su 18 non è variato il risultato. Sia quando i giallorossi hanno perso: a Genova e Firenze e all’Olimpico con il Milan. Sia quando hanno vinto: in casa con l’Atalanta, il Palermo e il Lecce prima degli ultimi tre successi di fila, i due esterni con il Napoli e il Bologna e quello interno con il Chievo. E in caso di pareggio: lo 0 a 0 con l’Inter a San Siro. Solo in due casi la Roma ha recuperato punti nella ripresa: a Parma e a Novara. Dal pari al successo. Più 4.
Comments are closed.