Mago Totti: vola come nel 2006

Mago Totti: vola come nel 2006

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CORRIERE DELLO SPORT – R. MAIDA – Via gli slogan e anche la retorica. Passiamo alla nuda cronaca. In questo campionato Francesco Totti ha segnato 4 gol, fornito 4 assist trasformati in rete e ha giocato 14 partite su 14: non gli succedeva dalla stagione 2006/07, quella dopo il Mondiale vinto, che si concluse con 26 reti e la Scarpa d’Oro. Ma soprattutto in campo è dovunque, quasi sempre nel posto giusto al momento giusto. A Siena, dove è stato toccato l’apice della sua centralità nella Roma di Zeman, ha interpretato cinque ruoli diversi: esterno d’attacco, centravanti, trequartista, mezz’ala, regista. Sinistra, destra, centro, dietro, avanti. A un certo punto, nella lentezza generalizzata della squadra del primo tempo, è andato da Marquinhos e Castan a prendersi il pallone sulla linea dei difensori[…]

 TIRI E PASSAGGI – Ci sono altri numeri che certificano l’unicità di Totti nel campionato italiano. E qui la longevità incomparabile di un ragazzo di 36 anni che contro la Fiorentina cercherà di nuovo di agganciare Giuseppe Meazza a 220 gol in serie A, non c’entra. Totti, come ha notato Zeman, è il calciatore di serie A che tira più in porta (51 volte, davanti alle 49 di Boateng e Diamanti) e che manda più spesso al tiro i compagni: è successo già 38 volte, 13 soltanto nelle ultime cinque giornate, per aggiornare una classifica che mette in fila artisti del settore come Pirlo (36) e Cassano (31).
 LIVELLI – Forse non è il miglior Totti di sempre. E ha ragione Zeman quando sogghigna davanti alle domande che gli vengono rivolte ( «C’è ancora qualcuno che si stupisce delle qualità un giocatore che da 15 anni si mantiene a certi livelli…» ). Ma certamente Totti sta marciando oltre ogni aspettativa se è vero, come si può leggere nell’articolo a fianco, che quasi tutti i ragazzi del 1976 si sono stancati di essere atleti o comunque hanno smesso di essere determinanti nel calcio di élite.

I SEGRETI – Tutto ha una spiegazione. Totti a inizio stagione si è messo nelle mani di Zeman, un perfezionista della preparazione atletica di cui si è sempre fidato, concordando con il capo un piano di lavoro personalizzato che permettesse di gestirne adeguatamente il fisico: ha saltato certi allenamenti (e soprattutto sezioni di alcuni allenamenti, tipo i celebri gradoni) per non affaticare fibre muscolari e articolazioni che vent’anni di serie A avevano sollecitato. Da parte sua, Totti ha accettato una dieta più controllata – oggi è circa 3 chili sotto il peso dell’anno scorso – e ha trasferito in campo un’attenzione e una disponibilità che hanno fatto da traino e da esempio per i calciatori più giovani. Ecco, non si può trascurare l’aspetto motivazionale nell’analisi del rendimento di un campione che non ha mai dimenticato di divertirsi con il pallone tra i piedi e pure senza. «E se sto bene fisicamente – ricorda lui – posso giocare fino a 40 anni» . Al resto hanno contribuito la fatalità, che ne ha risparmiato la classe, e la lungimiranza di Zeman, che allontanandolo dalle marcature rigide senza allontanarlo dalla porta avversaria lo ha tenuto al riparo dai traumi.

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