Il Jolly nelle carte francesi è la carta che può far saltare il banco o che può sostituire altre carte per chiudere un punto. Mutuando la metafora per ‘biscazzieri’ al gioco del calcio, quando si parla di jolly, ci si riferisce a calciatori in grado di poter giostrare dall’inizio o in corsa in più ruoli, svolgendo ottimamente qualsiasi mansione richiesta dall’allenatore.
La Roma ha individuato nei giorni scorsi in Maitland-Niles il calciatore giusto per rinforzare più di un reparto. Adatto a giocare da esterno tutto fascia nel 3-5-2, prezioso anche nel ruolo di mezzala. Ha giocato anche da centrocampista centrale, terzino sinistro ed esterno d’attacco. Insomma, in due parole: funzionale e polivalente. D’altronde era chiaro da giorni, nelle dichiarazioni di Mourinho e Pinto e di conseguenza nelle intenzioni, che il mercato di gennaio sarebbe stato contraddistinto da intuizioni, più che da clamorosi investimenti, proiettati alla sessione di giugno. L’idea nasce dalle conoscenze dello Special One del ‘sottobosco’ della Premier League, ma anche dalle condizioni dell’affare.
Si tratta infatti per un prestito con diritto di riscatto, che può diventare obbligo, ulteriore stimolo per Maitland-Niles che in questa stagione ha visto poche volte il campo: 11 presenze, per complessivi 472 minuti. Classe 97′ e cresciuto nel settore giovanile dell’Arsenal, ha totalizzato finora 132 presenze con i Gunners, 3 gol e 8 assist. Arteta la scorsa estate ne aveva bloccato il trasferimento all’estero, complice l’infortunio di Partey e la possibile cessione di Xhaka, poi rimasto a Londra. Grande amico di Tammy Abraham, Maitland-Niles ha vinto il Mondiale Under 20 con la nazionale britannica e ha avuto già modo di parlare con Mourinho.
Maitland-Niles come detto in precedenza ha un grande pregio: la duttilità. Nasce ala, ma l’arrivo di Emery e il 3-5-2 impostato ai Gunners, lo spingono a trasformarsi in un esterno di centrocampo. Grande corsa, grande fluidità di passo e rapidità d’esecuzione col pallone. La mutazione tattica lo ha spinto necessariamente a migliorare in fase difensiva senza palla: “Non nasco difensore ma sto imparando a farlo” ha più volte ammesso nei mesi scorsi il londinese, che dopo l’arrivo di Arteta è stato spesso impiegato da terzino destro in una difesa a quattro. Nonostante non sia un gigante (1.80 m) usa bene il proprio fisico, è abile nella difesa della palla e non disdegna il dribbling. Mourinho potrebbe impiegarlo da equilibratore sull’out di destra, lasciando ad esempio ad El Shaarawy o al rientrante Spinazzola il compito di affondare sulla corsia opposta. Maitland-Niles ha anche un piccolo record: nel dicembre del 2014, esordendo in Champions, diventa il secondo giocatore più giovane nella storia dell’Arsenal ad esordire in una competizione internazionale. Prima di lui aveva fatto meglio solo Jack Wilshere. Le prime reti in carriera le ha segnate contro il Liverpool in Premier e contro il Rennes in Europa. La scorsa estate si sfogò sui social con una story in cui chiedeva ufficialmente di esser liberato dall’Arsenal per andare a giocare con continuità. Arteta disse no, ora Mou è pronto ad accoglierlo.