Di nuovo di testa, di nuovo l’inchino, di nuovo Mancini Capoccia. Gianluca ha punito anche i Diavoli mentre nel settore ospiti di San Siro sventolava la bandiera biancoceleste con disegnato un topo diventata simbolo della vittoria contro la Lazio proprio grazie a lui. De Rossi alla vigilia l’aveva detto: “Sta bene mentalmente e fisicamente, non potrebbe essere diversamente quando si decide un derby e si diventa paladino della città”. L’eroe della stracittadina, su calcio d’angolo battuto da Dybala, ha svettato in mezzo a Theo Hernandez e Loftus-Cheek mettendo a segno il suo sesto gol della stagione (di cui cinque di te-sta). Poi si è inchinato davanti al settore ospiti. La San Siro rossonera è rimasta ammutolita, la Curva Sud che ha traslocato a Milano è esplosa. Come nel derby.
Un punto fermo nella Roma di De Rossi che, dopo averlo recuperato alla viglia, non ci ha pensato due volte a schierarlo titolare nonostante il pericolo di un forfait per la pubalgia. Ma la sua dedizione alla causa va oltre il dolore e gli infortuni, d’altronde lo ha detto: “In queste partite uscirei solo senza una gamba”. E quella di ieri con il Milan era una di queste. È stato solo il primo atto, giovedì prossimo ci sarà il ritorno all’Olimpico per giocarsi la qualificazione in semifinale. (…) Lo scrive il Messaggero.