LEGGO (F. BALZANI) – Voleva la partita perfetta Fonseca, e l’ha avuta. O quasi. Proprio perché come scriveva Sant’Agostino la perfezione dell’uomo consiste proprio nello scoprire le proprie imperfezioni. Domina, dà spettacolo e si regala una cinquina con qualche giorno d’anticipo rispetto al Tombolone di Natale la sua Roma. Tutto in 45 minuti, tutto con una facilità disarmante contro un Bologna mai in partita. La squadra di Paulo illumina il campionato e scaccia via le nubi di una paventata mini-crisi. E’ bastato un tempo in cui i giallorossi hanno rischiato di realizzare 10 gol segnandone la metà (non accadeva dal 1931 contro il Livorno) con un gioco fatto di trame organizzate e verticalità letale. E ne hanno subito solo 1 per colpa di un goffo autogol di Cristante. Nella ripresa ancora tante occasioni, alcune sprecate alcune risparmiate al Bologna che oggi andrà in ritiro punitivo. Un riscatto totale che passa per i riscatti dei singoli. E’ il giorno della vendetta per Pellegrini autore di una prova sontuosa sulla trequarti dopo una settimana difficile. Ma è pure stato il giorno dell’ennesima consacrazione per Spinazzola, Mkhitaryan e Dzeko che raggiunge Amadei (111 gol) sul podio dei bomber di tutti i tempi. E’ stato il giorno di Fonseca che si gusta dalla tribuna una sinfonia quasi perfetta di una squadra che non molla il treno Champions e che ora dovrà affrontare Torino, Atalanta e Cagliari prima della sosta. In panchina è andato il vice Nuno Campos: «Una risposta brillante ma on sono sorpreso dalla reazione dei ragazzi. Ora continuiamo a lavorare, non abbiamo vinto niente»