Marquinho: «Sono felicissimo»

Marquinho: «Sono felicissimo»

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IL ROMANISTA – C. ZUCCHELLI – La famiglia allo stadio, il primo gol con la maglia della Roma all’Olimpico, le parole in settimana del ds Sabatini che lo ha convocato nel suo ufficio per spronarlo a dare di più e a giocarsi meglio le possibilità di rimanere alla Roma. Sono stati – e sono – giorni importanti questi per Marquinho, passato da oggetto misterioso del mercato invernale a sorpresa di primavera nella Roma di Luis Enrique.

All’Olimpico domenica il primo gol di testa, l’assist a Bojan e anche lo zampino sulla rete di Simplicio, una delle persone che più gli è stata accanto in questi mesi. Non a caso, è stato proprio lui a prenderlo in braccio al momento del pallonetto sotto la Sud. «C’è qualcuno più felice di me per questa vittoria? È stata una grande giornata», ha scritto Marquinho su Twitter domenica notte, tornato nella sua casa al Torrino insieme alla moglie Jacqueline che lo sta seguendo passo passo in questa avventura. Anche lei era sugli spalti domenica, anche – e soprattutto, dicono in patria – lei lo ha convinto a mettersi in gioco con un prestito per soli sei mesi.

La Roma sta decidendo se riscattarlo o meno dalla Fluminense, lui ci sta mettendo l’anima per convincere Sabatini. Gioca, corre, sta imparando i meccanismi della squadra e appena può tira. Col sinistro, l’unico piede che usa. E che può essere la chiave per farlo diventare da Acquistinho, soprannome di Kansas City stampato persino su una maglietta che si trova nell’ufficio di Sabatini (e che lo stesso ds ha mostrato al giocatore per spronarlo ancora) a Marquinho e basta. Lui racconta di essere felice per la scelta fatta e agli amici brasiliani rivela spesso, con tanto di foto e video, i dettagli di quello che gli sta succedendo in queste settimane: si va dalle passeggiate in centro alle cene al ristorante fino alle giornate trascorse dentro Trigoria.

Simplicio, come detto, il suo riferimento, ma anche i connazionali Taddei, il compagno di stanza, e soprattutto Cicinho. E poi Lamela, di cui adora la tecnica, e De Rossi, il punto di riferimento in campo. In allenamento non si risparmia, aspetto questo importantissimo per Luis Enrique, e a volte si ferma anche da solo a provare e riprovare i tiri in porta. Qualche tempo fa a Globoesporte ha raccontato: «Adoro calciare in porta, in corsa o da fermo. Per questo passo ore ed ore ad esercitarmi, la chiave è la ripetizione». In Brasile se la cavava bene anche con i calci di punizione, a Roma gli specialisti sono tanti ma lui nel caso è pronto ad assumersi le sue responsabilità. Responsabilità che si è preso anche quando lo staff tecnico, avendolo trovato in sovrappeso, gli ha consigliato di stare attento all’alimentazione. Lui lo ha fatto, ma ha garantito che con la ripresa dell’attività fisica sarebbe tornato in forma. Così è stato. E si sta iniziando a vedere

 

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