IL ROMANISTA – D. GALLI – Marquinhos è blindatissimo. Pjanic anche. Lo sono per la Roma, che ieri ha negato con forza l’esistenza di clausole rescissorie nel contratto del difensore e ha ribadito l’incedibilità del centrocampista. Marcos non si tocca. Per la Roma è un punto fermo, un caposaldo, un talento già campione. Se ne sono accorti un po’ ovunque, soprattutto all’estero, dove qualche mese fa hanno fatto recapitare a Sabatini un’offerta che qualcuno, a Trigoria, all’epoca definì «clamorosa». Non se ne fece nulla perché la Roma, semplicemente, la rispedì al mittente. «No grazie, ce lo teniamo». Non è il solito giochino da club medio-piccolo, non è un escamotage per alzare il prezzo (vedi l’operazione Nainggolan), a Trigoria fanno ufficiosamente sapere che «la Roma non ha minimamente intenzione di vendere Marquinhos». Più chiaro di così.
La situazione va letta oggi, come sempre quando si tratta di calciomercato, perché se poi domani si presenta l’arabo sul cammello con un assegno buono per comprare Fontana di Trevi, logicamente, se ne può discutere. La Roma è anche convinta che le indiscrezioni sulla presenza di un clausola, che secondo i rumors (smentiti dal club) si aggirerebbe sui 30 milioni di euro, non provengano né dalla società, né dall’entourage di Marcos. Che, certo, magari può essere stuzzicato dall’interesse di qualche grande club europeo – uno a caso: il Barcellona – ma che sa benissimo che a 19 anni ha tutta la carriera davanti. E comunque, anche se non facesse questi lodevoli pensieri, c’è un contratto e non c’è una clausola.
Questione Pjanic. A Trigoria sostengono di non aver mai sentito che sia in vendita. La differenza con Marquinhos, forse, è che se però dovesse arrivare un’offerta importante la Roma ci potrebbe pensare. Non è in discussione il valore assoluto del centrocampista, che alla società giallorossa costò due anni fa 11 milioni, e non lo è nemmeno il rendimento nella passata stagione al di sotto delle attese, quindi perfettamente in media con il resto della squadra. Potrebbe esserlo, in discussione si intende, il libero convincimento del giocatore.
Per chiarire il concetto: conterà la volontà di Pjanic così come sarà interpretata in ritiro da Garcia. Perché sta passando, e continuerà a passare dal tecnico, ogni decisione su arrivi e partenze. Se Miralem è contento qui, non c’è Borussia Dortmund o Barcellona che tenga. Naturalmente, come per Marquinhos, sempre che a Trigoria non si presenti l’arabo di turno. Quello vero, però.