A 4 anni gli è stato diagnosticato il diabete, che gli ha fatto temere di dover accantonare i sogni prima di coltivarli. E invece, aiutato dalla presenza costante di mamma Isabel che prima di ogni allenamento lo costringeva a farsi controllare il livello di zucchero nel sangue, Borja Mayoral ha iniziato a conviverci: «All’inizio sei spaventato, poi ti rendi conto che si tratta di capire e crescere». A 23 anni ha già tanto da raccontare. Ma ancor di più da dimostrare. Perché dopo l’exploit nelle giovanili del Real Madrid, con 148 gol, ora vuole prendersi la Roma. Lo spagnolo è pronto a far da vice a Dzeko o a giocarci insieme. Del resto il ruolo di seconda punta sembra ritagliato su misura per lui. Calciatore completo, calcia con entrambi i piedi, si fa rispettare nel gioco aereo, si mette sempre a disposizione dei compagni anche a discapito di qualche gol (al Levante ne ha segnati 14 in 69 gare, coppe comprese).
Come scrive il Messaggero, Fonseca in questa pausa ha potuto vederlo da vicino, parlarci e iniziare a lavorarci. Procede intanto la ricerca di un ds. I nuovi proprietari sono alla ricerca di una figura che conosca la lingua inglese: l’orientamento intrapreso sembra rivolto ad un profilo internazionale, fuori dalle logiche nostrane. I nomi sono i soliti (Rangnick, Campos, Emenalo, Orta) ma la volontà condivisa anche con la dirigenza in loco, è che il nuovo ds sia presente costantemente a Trigoria. Un identikit che sembra far perdere posizioni a Campos che invece ama lavorare dal suo feudo a Montecarlo.