CORRIERE DELLO SPORT – Ha fatto (quasi) tutto lui, rendendo memorabile un ordinario viaggio in Lussemburgo. Prima ha segnato un gol di testa, il suo numero uno con la nazionale. Poi ha lanciato l’azione del raddoppio di Gourcuff, quello che ha chiuso la pratica. Philippe Mexes per un giorno è il calciatore più famoso e coccolato di Francia. Se Laurent Blanc è tornato a Parigi contento, con tre punti che ne rafforzano il primato nel girone di qualificazione agli Europei, lo deve proprio a uno dei “ suoi” uomini, uno dei punti di rottura con la gestione Domenech. Ma anche adesso che, dopo un lunghissimo percorso di apprendistato e polemiche, ha conquistato un ruolo importante in patria, Mexes assicura di non avere deciso il suo futuro. Nomina il Milan come ipotesi ma assicura di non avere firmato, per il Milan. Non volta ancora le spalle alla Roma ma non le promette altro amore. Lascia capire che sarebbe felice di restare in Italia ma giura: «Non ho preferenze in questo momento» .
ENIGMATICO – Dal ritiro francese di Enghien-les-Bains, nella conferenza stampa del giorno dopo riservata ai protagonisti delle partite, Mexes chiarisce:«Arrivo tranquillamente alla fine del mio contratto. Ho la mente libera ». Ed è una sensazione positiva, una posizione di forza, ricordando i problemi della scorsa stagione:« Aspettiamo, vedremo, valuteremo tutte le proposte. In questo momento non ho scelto niente. Non dico che resterò in Italia, né che me ne andrò e cambierò campionato. Dovrò prendere una decisione nei prossimi mesi ma lo farò senza fretta». Capito no?
ROSSONERO – Che sia molto vicino al Milan, se non di più, lo sanno tutti, anche i suoi connazionali. Gli hanno domandato, infatti, se fosse vero. Ma Mexes, orientato a chiudere l’esperienza romana dopo sette anni, prova a confonderele idee:«Ho sentito parlare molto del Milan, come del mio rinnovo con la Roma, di un mio trasferimento in Inghilterra. Io però non ho niente da dire. Vivo giorno per giorno». Il primo traguardo? I 29 anni. Li festeggerà martedì notte a Saint-Denis, allo Stade de France, dopo l’amichevolecontro la Croazia.
ITALIA SI’ – L’unico indizio di progettualità si legge qualche secondo dopo, con un’apertura all’ignoto:«Se dovessi cambiare club…». Lo farà, in effetti, a meno che il suo amico Franco Baldini non lo convinca con la potenza dei sentimenti a legarsi alla Roma statunitense. Comunque, se dovesse? «Per me sarebbe più semplice rimanere in Italia. Conosco molto bene il campionato e l’ambiente. E l’Italia conosce me ancora meglio…». E una grande squadra francese?«No, non mi interessa. Non è una questione economica, di stipendi che potrebbero pagare le nostre società, ma ho ancora molte cose da imparare. La Francia l’ho già conosciuta bene da calciatore dell’Auxerre». Sempre più Milan, allora.