GAZZETTA DELLO SPORT – O. D’ANGELO – L’Adriatico non sarà stracolmo come un anno fa, quando faceva volare Immobile, Insigne e la compagnia di talenti. Ma sarà ugualmente pieno. Di affetto, e gratitudine per la pagina di storia irripetibile scritta nell’ultimo torneo di B. Zdenek Zeman torna a casa, nella Pescara dove ha riportato la Serie A e i riflettori del calcio champagne.(…)
LA SFILATA Ieri sera, nell’hotel Villa Maria di Francavilla, sede del ritiro romanista, c’è stata una lunga sfilata di amici del Maestro: gli «avversari» del Golf club di Miglianico, i ristoratori di fiducia, i vicini di casa sul lungomare cittadino, i dirigenti del Delfino. È stata la vigilia di un grande ritorno, di un pezzo di cuore andato via troppo presto. «Con il mister il rapporto è fantastico — conferma il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani —. Si è creato un legame che va oltre il calcio, un’amicizia vera che durerà tutta la vita. (…)
L’ultima volta è tornato solo due settimane fa per una cenetta in montagna assieme ai membri dello staff: tra vino novello e arrosticini, non ha saputo resistere ai sapori della sua seconda casa. Se si è pentito per non essere rimasto qui? Lui dice di no, ma so che la moglie lo prende in giro ogni giorno su questo argomento… Il futuro? Non credo che tornerà ad allenare il Pescara». La voglia di abbracciare il profeta è tanta, anche per Sebastiani, ma l’obiettivo della domenica è un altro: «Sì, mi piacerebbe batterlo sul campo», conferma il presidente.
CUORE IN PANNA Leo Sfamurri, titolare del ristorante Chiodo fisso, covo dei paladini di Zemanlandia nella scorsa stagione nel cuore della movida cittadina: «Mi auguro che lo stadio riservi la giusta accoglienza al mister perché dopo vent’anni ci ha regalato un sogno chiamato Serie A, nonostante poi sia andato via per tornare alla Roma…». Sfamurri è un fan sfegatato del boemo: «Lo adoro perché in campo fa vedere delle cose che nessun altro riesce a fare: è l’icona del bel calcio. Al fischio d’inizio, però, sarà un avversario. Massimo rispetto ma vogliamo tutti che vinca il Pescara. In bocca al lupo Bergodi!».
INDIMENTICABILE Anche le autorità locali attendono la partita-evento: Antonio Martorella, assessore provinciale alle politiche del lavoro, è un ex attaccante del Pescara (giocò in A nel 92-93). «In estate — dice — siamo stati tutti divisi sull’addio del boemo. Oggi, a mente lucida, non possiamo non tributargli un calorosissimo applauso per quello che ci ha regalato nella scorsa stagione. Tornare in A dopo vent’anni, vincendo il campionato da primi in classifica e con novanta gol. Esperienza unica». Ecco perché oggi lo aspetteranno tutti in piedi: chapeau, ultimo dei Profeti.