CORRIERE DELLO SPORT – A. GHIACCI – Erano tanti, tantissimi, quel pomeriggio del 16 maggio 2010. A Verona arrivarono ventimila tifosi giallorossi: in palio c’era lo scudetto, con la Roma di Ranieri che inseguiva l’Inter, prima da due settimane dopo che la Sampdoria era passata all’Olimpico.
Allora ci fu un abbraccio unico tra tifosi e squadra. L’amore del pubblico romanista per i suoi beniamini fu riassunto da un striscione: «Chi tifa Roma non perde mai».
Oggi, a più di due anni di distanza, saranno poco meno di mille i tifosi che seguiranno la squadra di Zeman al Bentegodi. Ma l’entusiasmo è entrato di nuovo tra le file degli appassionati romanisti. Coperti fino al collo per il freddo e armati di tessera del tifoso, in tanti non hanno voluto far mancare il loro appoggio a Totti e compagni. In palio non c’è il titolo, solo la quinta vittoria consecutiva in campionato, ma poco conta. Perché adesso la maggior parte dei tifosi ha capito che all’interno dello spogliatoio di Trigoria è nata una squadra vera, un gruppo unito.