CONFERENZA STAMPA – Queste le prime parole ufficiali di Henrikh Mkhitaryan in sala stampa. L’armeno è stato prelevato in prestito secco dall’Arsenal nelle ultime ore del mercato estivo:
“Sono felice di essere qui, prima di arrivare qui ho passato un periodo non facile, adesso parte una nuova avventura. Sono consapevole degli obiettivi di questo club e farò del mio meglio per contribuire a raggiungerli. Ho conosciuto il mister e la squadra, ci sono tutte le condizioni per avere un futuro roseo in questo club”
Il tuo ruolo migliore nel sistema di Fonseca?
“Posso giocare in tutte le posizioni offensive, a destra, a sinistra, dietro la prima punta. L’importante è aiutare la squadra, in fondo non c’è una grossa differenza. La mia prerogativa migliore è partire dall’esterno per poi accentrarmi, metterò a disposizione queste qualità alla squadra e al mister”
Il tuo primo giorno a Trigoria, contro Italia e Bosnia hai incontrato diversi nuovi compagni. Hai parlato con loro?
“Sì oggi è stato il primo giorno d’allenamento, ho rivisto coloro che ho incontrato in Nazionale, ho parlato con Florenzi dopo l’Italia e con Edin Dzeko dopo la Bosnia. Ho parlato con loro di tutto, delle partite giocate e di quello che avrei trovato a Roma. Adesso le Nazionali sono alle spalle ed è importante concentrarci sulla Roma e sulla prossima sfida”
Sei un attaccante completo che sa fare tutto, la tua media gol però è stata più bassa negli ultimi due anni. Cosa ti manca per fare un salto di qualità a livello realizzativo?
“Prima di tutto in Nazionale gioco in una posizione più centrale godo di più spazio e libertà, ma sono anche un finalizzatore. Nelle ultime squadre in Premier partivo invece in una posizione più arretrata, dovevo più ricucire lo spazio tra centrocampo e attacco. Sicuramente alla fine il mio obiettivo è fare più gol e assist possibili”.
Sei sbocciato nello Shakhtar, allenato successivamente da Fonseca. Cosa pensi dello stile di gioco del mister?
“Sì l’ho seguito in Champions e campionato, non ho analizzato nel dettaglio le prestazioni, ma ho visto che hanno sempre giocato un calcio offensivo e spettacolare. Mi ha colpito il fatto che si sono sempre battuti alla pari con le grandi, vincendo contro alcune, sono convinto che possa fare bene rendendo felici i tifosi”
Senti la pressione della piazza romana? Perchè sei venuto in Serie A dalla Premier?
“Certamente ho ricevuto diversi messaggi dai tifosi in questi giorni, contenti delle mie prestazioni. Adesso voglio concentrarmi sulla Roma, una nuova esperienza, non mollerò mai, lotterò fino alla fine, per centrare i nostri obiettivi. Non ho paura della pressione, sono abituato, quando si gioca nelle grandi squadre è sempre così, sei esaltato e criticato per le minime cose, se lo accetti, sai che le critiche fanno parte del gioco, così le pressioni, ho 30 anni e sono pronto a confrontarmi anche qui. Ho accettato subito la Roma, non ho parlato neanche di denaro, sono qui per divertirmi e godermi questa esperienza”
Lasciando la Premier pensa di aver lasciato il campionato più importante. Ha l’ambizione di volerci tornare da vincente o è una scelta definitiva e pensa che l’Italia possa essere il suo futuro?
“Ho lasciato l’Inghilterra, ormai appartiene al passato, non vorrei più parlarne. Voglio concentrarmi sulla Roma, non sento di aver fatto un passo indietro, ho scelto un grande campionato, dove si gioca un grande calcio. Ho avvertito la necessità di cambiare aria, un giocatore deve sentire piacere a giocare a calcio, non importa dove. Negli ultimi mesi all’Arsenal non stavo più bene e ho colto questa occasione a piene mani, con entusiasmo”
Sulla VAR cosa pensa?
“Ci sono situazioni in cui la VAR può risultare utile altre forse no, perchè incide sul ritmo del gioco, rende tutto noioso e pesante. A volte capita di segnare un gol, di festeggiarlo e viene annullato, togliendo le emozioni del calcio o viceversa. Nella gara contro l’Italia se ci fosse stata la VAR certamente il rosso non sarebbe stato dato, ma gli errori dell’arbitro fanno parte del gioco”
I tifosi della Roma sono impazziti dopo averti visto in Nazionale. Come mai l’Arsenal decide di lasciarti andare in prestito?
“Una domanda difficile perchè non faccio parte della dirigenza dell’Arsenal, sicuramente era un mio desiderio partire, perchè non stavo giocando abbastanza. Ho scelto la Roma, sapevo che avrei giocato di più qui con tante competizioni, grazie ai direttori della Roma adesso sono qui e ho la possibilità di mostrare le mie qualità”
Sei stato costretto a saltare la finale d’Europa League a Baku per problemi politici. Avrai gli stessi problemi nella trasferta della Roma ad Istanbul?
“No non avrò problemi in Turchia, ci ho già giocato diverse volte. Non è la stessa cosa per quanto riguarda l’Azerbaijan, rispetto alla Turchia che è una vecchia storia, sostanzialmente alle spalle, c’ho giocato in Champions ed Europa League già.
Hai giocato in Premier e Bundesliga, pensi ti servirà un periodo d’adattamento per rendere al meglio qui?
“Ho giocato in Germania e Inghilterra, ero più giovane di adesso, ora ho grande esperienza e sono sicuro che non avrò problemi ad adattarmi, i miei compagni sono sicuro che mi aiuteranno ad ambientarmi in città, nella squadra e nel campionato italiano. Certamente dipenderà da me. Al momento starò qui una stagione, il tempo corre e vorrò farlo velocemente”
Hai parlato anche con Fonseca prima di arrivare qui? Sei a disposizione da titolare col Sassuolo?
“Sì ho parlato anche col mister, di diverse cose. Sicuramente mancano 4-5 giorni, non posso esser sicuro di partire titolare, domani farò il mio primo vero allenamento con la squadra, oggi ho fatto scarico, deciderà il mister se farmi partire dall’inizio oppure no. Sono qui per vincere, non per perdere tempo e dimostrare il mio valore”
La Roma può competere per vincere l’Europa League?
“La stagione è appena iniziata, sono sicuro che un passo alla volta potremo raggiungere i nostri obiettivi. Tutti i miei compagni hanno grande ambizione, per esser ricordati attraverso le vittorie, nella mia carriera ho sempre cercato di raggiungere dei titoli. E’ prematuro fare troppi discorsi, abbiamo tanto cammino da fare ancora”
Arrivi a 30 anni con un bagaglio di esperienza importante. Cosa ti hanno lasciato allenatori come Lucescu, Mourinho etc. e cosa può darti Fonseca?
“Sono tutti allenatori diversi, con filosofie calcistiche diverse, chi offensivo chi più difensivo, ho imparato tantissimo da loro. Ho 30 anni, voglio imparare ogni giorno, spero di imparare presto l’italiano, importante comunicare con i compagni di squadra. Da Fonseca imparerò sicuramente tanto, sarà una sorta di scoperta”