Monchi abbraccia la Roma

Monchi abbraccia la Roma

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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) – Un doppio colloquio. Breve. Uno la mattina, a quattro occhi, e uno nel pomeriggio, a bordo campo, presente anche Frederic Massara. Spalletti e Monchi stanno cominciando a conoscersi, dopo essersi appena strusciati in quel bordo campo dell’Adriatico di Pescara. Il futuro? Tema, per il momento, marginale, non ancora trattato a fondo. Monchi non poteva, né voleva, entrare troppo a gamba tesa, però questo è un argomento che interessa molto il ds e ovviamente la Roma. Lucio, che vuoi fare? Decidi e facci sapere, sapendo che se resti siamo contenti. Questa in sintesi la situazione del momento, ma non se ne parla direttamente. Però è chiaro. Si aspetta il momento giusto, forse dopo il derby. Nella Roma ancora non c’è la voglia matta di liberarsi di Lucio o di lasciarlo andare via così, senza provare a trattenerlo e questo Spalletti lo ha intuito anche dopo il colloquio di ieri con il nuovo ds. La Roma ha proposto già a suo tempo al tecnico toscano di parlare del contratto, lui ha chiesto di aspettare. E quindi aspettiamo.

PIANO BIS Monchi è parte di un (nuovo) progetto a lungo termine (quattro/cinque anni), è la prima pietra del medesimo progetto, che sia vincente o no lo scopriremo solo vivendo. E Spalletti adesso deve solo rispondere se le idee del nuovo di ds e della società gli garbano o meno. Del resto Monchi e Lucio solo ieri hanno avuto qualche minuto in più per confrontarsi, per aggiungere elementi nuovi alle idee che si erano fatti l’uno dell’altro e che ancora si stanno facendo. Servirà qualche giorno in più per le verità. Monchi sta cominciando a conoscere dubbi e certezze del suo allenatore, presto capirà la sua ossessione per la vittoria e le difficoltà ambientali che – dice spesso – si vivono a Roma (e non solo a Roma, però), ma soprattutto capirà (e per primo dovrà capirlo Lucio) se avrà voglia di restare. Non c’è nulla di definitivo e Spalletti ci vuole pensare ancora un po’, perché magari alcuni suoi desideri tecnici (nella Roma) potranno tramutarsi in realtà, ben conoscendo quali siano le possibilità economiche della Roma, le potenzialità, le esigenze legate al bilancio, gli acquisti, le cessioni etc etc. Le parole di Monchi avranno tranquillizzato (almeno in parte) Spalletti: la Roma non verrà ridimensionata. Lucio resterebbe, ma mantenendo certi poteri e soprattutto non perdendo di vista la possibilità di vincere (e il tema è sempre il mercato, ovvio: esempio, non vuole trovarsi con una sola punta, come denunciato a Pescara), affinché il secondo posto possa diventare finalmente un primo. Perché lo Spalletti di oggi è diverso da quello arrivato nel 2005, quando alzava la voce ma poi doveva accettare le difficoltà di quella società, perché la Roma era la sua opportunità, l’occasione, oggi no. La Roma, del resto, non può facilmente andare a prendere i suoi allenatori preferiti, perché i nomi, da Emery a Sarri, sono tutti contrattualmente impegnati. Quelli liberi convincono ma fino a un certo punto. Spalletti, dunque, sarebbe la migliore soluzione possibile da tutti i punti di vista: a Trigoria, Lucio è ancora una priorità. Purché si continui convinti di continuare insieme. Staremo a vedere. Monchi ha anche incontrato Totti, con cui si è lasciato andare a un lungo abbraccio. Il contratto del capitano è un argomento caldo, così come quello di De Rossi («il contratto non è un’ossessione ma io mi sento ancora un giocatore vero», va ribadendo Daniele ormai da tempo), per non parlare poi dei vari Nainggolan e Manolas. Monchi oltre che incontrare Spalletti ha avuto modo di presentarsi a tutta la squadra, non presente martedì a Trigoria per via del giorno di riposo concesso da Spalletti dopo la vittoria di Pescara. Modi gentili, il direttore sportivo ha fatto subito una buona impressione al gruppo. La prossima fase sarà quella dei colloqui individuali, per provare a capire di più di tutto.

LE QUESTIONI Prima, però, c’è da sciogliere il nodo legato all’allenatore. Spalletti è in bilico, intanto la società (da tempo) si sta guardando intorno, non si sa mai. Un nome che fanno più in Spagna che non in Italia è quello di Marcellino, scartato lo scorso anno dall’Inter e compagno di viaggio di Monchi nel Siviglia del 2012. Al momento, questa eventualità viene scartata dalla Roma. A Trigoria può succedere ancora di tutto. Sorprese comprese.

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